Iaria Sula, Eliza Stefania Peru, Sara Campanella, Laura Papadia, Ruslana Chornenka, Cinzia D’Aries, Sabrina Baldini Paleni, Tilde Buffoni, Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, Eleonora Guidi, Maria Porunbescu. Sono i nomi delle undici vittime di femminicidio del 2025.
Gaia Caputo è viva per miracolo ma avrebbe potuto essere la dodicesima vittima. Anche lei come Ilaria Sula, e tante altre, è stata vittima della cieca e furiosa gelosia del proprio ex. È stata picchiata brutalmente dal precedente compagno che ha anche tentato di ucciderla a Pozzuoli. Il suo corpo è tempestato di lesioni ed ha il naso rotto.
La comunità di Gaia, quella di Bacoli, ha deciso di rompere il muro di gomma, sul quale rimbalzano tutte le denunce contro la violenza di genere, e di farsi ascoltare.- “Rompiamo il silenzio” è lo slogan che accompagnerà la manifestazione, che si terrà venerdì 11 aprile presso L’Istituto Gramsci di Bacoli alle 18.30, per dire basta ai femminicidi e alle violenze sulle donne.
Se da una parte c’è chi si ribella, dall’altra c’è chi continua ad alimentare il falò dell’ignoranza. Infatti poche ore dopo la sua affissione, è stato vandalizzato il cartello “Vietato fa l’omn ‘o merda” dedicato a Gaia, che era stato messo proprio nell’area in cui la giovane è stata aggredita
Alla manifestazione prenderà parte anche il deputato Francesco Emilio Borrelli il quale, assieme al sindaco di Bacoli Josi Della Ragione, sin dal primo momento è stato vicino a Gaia chiedendo ed ottenendo una misura di sicurezza tramite sorveglianza con il braccialetto elettronico.
“Le 11 vittime, solo dell’anno in corso, assieme a tutte le donne che hanno subito e continuano a subire violenze, parlano chiaro, serve una rivolta mentale, culturale e giuridica. Bisogna abbattere questo muro di gomma. Bisogna modificare le normative, attivare maggiori sistemi di prevenzione e soprattutto cambiare forma mentis. Troppe donne non denunciano perché a finire nel fango sono loro invece che i loro carnefici. Non può più essere così”- queste le parole di Borrelli
