Sopralluogo stamani in Villa comunale dell’assessore al verde Vincenzo Santagada per una ulteriore constatazione dei danni dell’incendio scoppiato nella serata di ieri.

La Villa comunale resterà chiusa fino alla sistemazione dei transennamenti che sostituiranno, nella giornata di domani, i nastri limitatori che circondano l’ area sottoposta a sequestro.

La chiusura totale della Villa, per la giornata odierna, si rende necessaria per la delimitazione dell’area e per l’organizzazione dei turni di guardiania della zona dell’incendio e questo anche per evitare ingressi che possano compromettere lo stato di luoghi sotto indagine.

Non un semplice raid incendiario nella Villa comunale a opera di una banda di ragazzini, ma la “longa manus” della camorra che avrebbe agito con l’ennesimo episodio per distogliere dai propri affari illeciti forze dell’ordine e inquirenti. È il ragionamento avanzato da Catello Maresca, consigliere di minoranza in Consiglio comunale, che si chiede: «Casualità o strategia? È una domanda che, secondo la mia esperienza, sarebbe bene iniziare a porsi. I segnali di allarme sono tanti e tutti convergenti. Fatti più o meno casuali, il furto di chilometri di rame dalla Galleria Vittoria, quello dell’albero nel palazzo del Consiglio comunale, fino al rogo – sembra ormai assodato di natura dolosa – della Villa comunale di ieri sera. Sono solo gli ultimi episodi di una crescente aggressività criminale che si percepisce in maniera evidente in città». Per il leader dell’opposizione di centrodestra, l’incendio di lunedì sera in Villa comunale – seguito al raid dell’albero di Natale trafugato nella sede istituzionale di via Verdi pochi giorni fa – si inserirebbe dunque in un quadro ben più preoccupante: «Appare assai probabile che, come spesso accaduto in passato, pezzi di criminalità spicciola, baby gang o piccoli delinquenti, vengano utilizzati per creare confusione. E si sa, quando l’attenzione è concentrata su fatti eclatanti, chi ha interesse ad agire indisturbato su altri fronti, riesce a farlo con maggiore disinvoltura e spesso la fa franca». Appare invece «assai realistica», secondo Maresca, l’ipotesi di una «strategia criminale di creare “ammuina” per distrarre l’opinione pubblica e, forse, le forze dell’ordine e la magistratura da questioni più serie». «Non sono mai stato un complottista, ma solo un realista – aggiunge – e oggi c’è bisogno di essere più realista del re. Non mi stupirebbe assistere nei prossimi mesi ad una recrudescenza di atti criminali violenti e ad un ritorno alle guerre tra bande. Non immagino che i prossimi mesi siano particolarmente sereni». Lecito dunque per il consigliere di opposizione «chiedersi subito chi ci sia dietro questa strategia e a chi possa interessare avere le mani libere per i suoi loschi affari. A me una preoccupazione sorge spontanea: si chiama PNRR e riguarda il fiume di danari che arriveranno e dovranno essere spesi. Allora non cadiamo nell’errore di pensare di essere di fronte a fatti isolati, magari frutto solo del diffuso disagio sociale e fini a se stessi. Si tratta di una questione di sicurezza maledettamente seria, di fronte alla quale non possiamo farci trovare impreparati». Da qui la soluzione per Maresca: «Per contrastare un sistema, quello criminale, ci vuole strategia, bisogna organizzare e mettere in campo sinergie istituzionali. Noi siamo pronti a scendere in campo, come sempre con coraggio e determinazione», conclude.

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