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Santo Romano, 17enne condannato a 18 anni e 8 mesi (VIDEO)

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FONTE ANSA – Diciotto anni e 8 mesi di reclusione: questa la condanna inflitta dal Tribunale per i minorenni di Napoli al 17enne accusato dell’omicidio di Santo Romano, il giovane di 19 anni ucciso nella notte tra l’1 e il 2 novembre dell’anno scorso a San Sebastiano al Vesuvio, dopo una lite per un paio di scarpe sporcate.  La notizia della sentenza ha scatenato l’ira di parenti e amici che hanno urlato a gran voce: “fate schifo”. Il processo si è svolto con il rito abbreviato e il pm Ettore La Ragione aveva chiesto la condanna dell’imputato a 17 anni di reclusione.

“La sentenza per l’assassino di Santo Romano ci fa comprendere quanto il codice penale sia inadeguato rispetto a reati come l’omicidio e in alcuni casi l’associazione camorrista e mafiosa. Più che nuove norme serve la certezza della pena senza sconti per i crimini più efferati. Possiamo mai immaginare che la vita di un ragazzo valga meno di pochi anni in carcere? Siamo certi che dando pene così leggere rieduchiamo chi commette certi delitti? Esprimo piena solidarietà alla famiglia e agli amici di Santo per quello che stanno passando”- questo il commento del deputato AVS Francesco Emilio Borrelli.

Sentenza Santo Romano “Legge minorile arcaica e inadeguata: le famiglie restano sole e sconfitte”

L’appello della Rete per la Sicurezza Minori e Adolescenti a tutte le forze politiche “Serve una riforma profonda e interventi strutturali sulle politiche giovanili”

“Una sentenza che non rende giustizia. La somma di due reati gravissimi – un omicidio e un tentato omicidio – si traduce in poco più di 18 anni di detenzione. Di fronte a questo verdetto, non possiamo che condividere il dolore della famiglia di Santo Romano e provare una profonda frustrazione”.

È quanto dichiarano Nelide Milano, Ilaria Puglia e Barbara Tafuri della Rete per la Sicurezza Minori e Adolescenti, commentando l’esito del processo per la morte del giovane, vittima di un’aggressione brutale.

“Se esci di casa armato e scegli di uccidere per una scarpa sporca – affermano – le conseguenze sono praticamente nulle. Questa è la risposta dello Stato italiano alla famiglia di Santo Romano. Una risposta fredda, insufficiente e inaccettabile”.

“Pur comprendendo che la pena inflitta sia superiore a quanto richiesto dalla Procura, resta comunque drammaticamente inadeguata rispetto alla gravità del crimine e alla sua dinamica. La verità è che la legge minorile è ferma a un tempo che non esiste più: va riformata e aggiornata, perché oggi non tutela le vittime, non educa, non dissuade”.

La Rete lancia un appello a tutte le forze politiche, chiedendo un impegno trasversale, al di là degli schieramenti, per avviare una riforma profonda della giustizia minorile e un piano strutturale sulle politiche giovanili.

“Lo Stato deve reagire con fermezza e visione. Servono risorse, investimenti e un’azione culturale capillare che arrivi nei quartieri, nelle scuole, nei centri giovanili. Ma serve anche una risposta immediata alla barbarie: non possiamo assistere in silenzio alla deriva di una generazione che si arma e distrugge il proprio futuro”.

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