NAPOLI – Oggi è il giorno dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil in tutta Italia. L’astensione dal lavoro è per otto ore, ridotte a quattro nel trasporto pubblico locale e marittimo (dalle 9 alle 13) e in quello aereo dalle 10 alle 14.
I primi dati che arrivano dai luoghi di lavoro segnalano percentuali altissime di adesione. In provincia di Napoli, hanno incrociato le braccia e sono pronti a scendere in piazza per la manifestazione regionale gli operai di Trasnova, azienda dell’indotto Stellantis, dove si registra un’adesione del 100 per cento. In Fincantieri a Castellammare di Stabia e alla Marelli di Caivano l’adesione è del 90 per cento, mentre alla Tiberina di Pomigliano d’Arco la percentuale di adesione si attesta all’80 per cento. Primi dati di adesione nel settore metalmeccanico anche in provincia di Benevento: alla Ficomirrors di Morcone l’adesione allo sciopero è del 100 per cento mentre alla Hanon Systems Italia si registra una percentuale di adesione dell’80 per cento mentre alla Leonardo è del 70 per cento.
Partirà alle 9:30 da Piazza Mancini il corteo organizzato questa mattina da CGIL UIL in occasione dello sciopero generale proclamato dalle due organizzazioni sindacali. A Napoli la manifestazione sarà conclusa in Piazza Matteotti dal leader della UIL. Pierpaolo bombardieri Dalle 9 alle 13 fermo il trasporto pubblico locale. Otto ore di stop per aziende private, fabbriche, uffici e scuole.
Sciopero generale, in 30mila in corteo a Napoli. Ricci (CGIL Napoli e Campania): “In piazza il Paese reale che questo Governo non vuole vedere”
Napoli, 29 novembre 2024. Sono almeno in 30mila oggi in corteo a Napoli per lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la manovra di bilancio del Governo.
“Non consentiremo che qualcuno disegni per la Campania un futuro senza fabbriche, fatto di emigrazione obbligata, assistenzialismo e diseguaglianze. Il Sud è anche industria, produzione, tecnologia, innovazione, competenze, maestranze. Con 5 miliardi e 300 milioni di euro in meno per il Mezzogiorno, come ci ricorda la Svimez, gli effetti finanziari della manovra saranno devastanti. Questo Governo sta per decidere che tutte le crisi aziendali, per le realtà al di sotto dei 250 dipendenti, saranno scaricate sulle Regioni, lavandosene le mani e scaricando sul territorio la ricerca di soluzioni che solo il Governo deve trovare. Siamo ancora in attesa di soluzioni per Jabil, Dema, IIA, Softlab, Conbipel, Gesco, Beco, Nuroll, TTA, per le lavoratrici e i lavoratori in somministrazione delle Questure e delle Prefetture, per i precari della scuola e i ricercatori e per i tanti che sono senza più ammortizzatori sociali e sostegni al reddito”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, anticipando ai giornalisti il contenuto dell’intervento che terrà a piazza Matteotti al termine del corteo.
“I tagli alla cultura fanno sparire altri 400 milioni. Fondazioni, enti lirici, cinema, teatri, rischiano in occupazione e sviluppo. Sono con noi in piazza i lavoratori del Centro produzione Rai: la manovra prospetta tagli al personale e il blocco del rinnovo del Contratto. Sono con noi tanti Amministratori locali, i sindaci dell’Alto Tammaro, insieme alle maestranze lanciano il grido d’allarme per la Ficomirrors. Un’azienda che dà lavoro ad oltre 250 persone”.
“I trasporti – ha aggiunto Ricci – hanno bisogno di più risorse economiche al fondo nazionale dei trasporti. Mancano 1600 milioni che servono per migliorare la mobilità nel Paese e per rinnovare anche il contratto del Trasporto Pubblico Locale Autoferrotranvieri. Napoli è la terza città in Italia ma rischia di diventare un settore senza possibilità di esercizio commerciale”.
“La nostra regione con 70 morti sul lavoro nel 2024 – ha concluso Ricci – è uno dei territori più funestati da questa tragedia. Ciò impone ogni giorno riflessione, denuncia e interventi urgenti, non solo nel settore dell’edilizia. La manovra va cambiata, diventa necessario rafforzarla con risorse e interventi, perché nel Mezzogiorno vanno salvaguardati i livelli occupazionali e produttivi”.