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Napoli

Sicurezza sul lavoro, in Campania si continua a morire, edilizia ed agricoltura i settori più colpiti (VIDEO)

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191 morti dall’ inizio dell’anno, 66 in Campania 24 nella sola città di Napoli.

Numeri impietosi che fotografano una situazione emergenziale nazionale riferita al mondo del lavoro.

A livello nazionale l’incidenza è passata da 14,7 morti per milione di occupati del 2023 a 15,4 del 2024 con ben 6 regioni in zona rossa.

Su come difendere i lavoratori e arginare questa mattanza se ne è discusso all’ex Base Nato di Napoli nell’ambito del convegno “La sicurezza sul lavoro è responsabilità di tutti”, organizzato da PSB Consulting amministrata da Pasquale Natale.

All’incontro ha preso parte Anche Antonio Marciano presidente della Fondazione Campania Welfare che sulla cosiddetta patente a punti per la sicurezza si è così espresso.
Presenti anche le sigle sindacali e l’Inail che da anni si battono per la difesa del mondo lavorativo.

“Ad agosto sono già 600 i morti sul lavoro in Italia. La Campania con quasi 70 decessi non è più in testa a questa triste classifica, pur continuando a registrare decessi, anche in agricoltura. È evidente che il tema diventa quotidiano perché bisogna mettere in campo qualcosa di concreto per contrastare il fenomeno. Qualche giorno fa la commissione parlamentare in occasione dell’anniversario della strage di Brandizzo, ha presentato una proposta in 14 punti che riteniamo interessante: formazione, sicurezza, organizzazione del lavoro, applicazione dei contratti e un sistema incentivante per le aziende virtuose. Valuteremo questa proposta, ma bisogna fare presto”.

Lo ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, rispondendo ai giornalisti a margine dell’iniziativa “La sicurezza sul lavoro è responsabilità di tutti” promosso da PSB Consulting a Napoli.

“Una vittima su cinque – ha ricordato il segretario generale – è extracomunitario: una percentuale elevatissima anche perché il lavoratore migrante paga il prezzo più alto, tra lavoro nero e zero tutele. La vicenda di Latina, sotto questo profilo è emblematica di ciò che accade in alcuni settori, su tutti l’agricoltura e l’edilizia. Il mercato del lavoro si basa sulla precarietà e sul costo del lavoro che non si può abbattere con lo sfruttamento”.

“Prevenzione e formazione, contrasto alla precarietà e allo sfruttamento, applicazione dei contratti, regolarità del lavoro negli appalti e nei subappalti, rafforzamento dei controlli, sono tra le misure indispensabili per azzerare gli infortuni sui luoghi di lavoro. Siamo tutti chiamati ad impegnarci. Istituzioni e società civile devono unirsi in una battaglia comune per porre fine alla strage quotidiana nei luoghi di lavoro che non è degna di un Paese civile e che offende i valori della nostra Costituzione. I costi della mancata prevenzione sono ancora oggi altissimi sia a livello economico che in vite umane e questo non è più ammissibile. Di lavoro si deve vivere, non morire”. E’ quanto ha affermato Melicia Comberiati, segretaria generale della Cisl Napoli nel corso dell’iniziativa “La sicurezza sul lavoro è responsabilità di tutti” promosso da PSB Consulting a Napoli.

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