NAPOLI – “Oggi commemoriamo i 42 lavoratori caduti sul lavoro mentre erano impegnati nella costruzione della galleria di derivazione per la centrale Enel di Monte Lungo. Dopo 72 anni però nulla è cambiato. Si continua a morire per il lavoro. L’incidente al Porto di Napoli che è costato la vita ad un giovane lavoratore marittimo di 45 anni è l’ennesimo episodio di una strage che deve finire e che danneggia i più elementari diritti costituzionali. Bisogna fermare la scia di sangue e bisogna farlo ora, ponendo in cima alle priorità la salvaguardia della vita e della salute persone che lavorano”. È quanto ha affermato Salvatore Topo, segretario della Cisl Campania intervenendo alla tavola rotonda sulla Sicurezza sul Lavoro in occasione del 72° anniversario della tragedia di Cannavinelle, nel comune di Mignano Monte Lungo (Ce). “La Cisl è impegnata in prima linea, con assemblee nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici e iniziative sui territori, in tutt’Italia contro le morti e gli infortuni sul lavoro. Una mobilitazione. Fermiamo la scia di sangue” che il 21 giugno vedrà la Cisl Campania di nuovo qui per ricordare l’importanza della formazione, che la sicurezza è un investimento e non un costo, e che occorre migliorare le attuali normative, con più controlli e più ispettori. Inoltre sollecitiamo il Governo, le Istituzioni, gli enti nazionali e le associazioni datoriali, di riproporre al centro del dibattito pubblico il tema della salute e sicurezza sul lavoro, attraverso un nuovo patto di responsabilità collettiva che impegni ciascuno a promuovere azioni concrete per contrastare gli infortuni e le malattie professionali”.
Sicurezza sul lavoro, la Cisl Campania ricorda gli operai di Cannavinelle: “Basta tragedie”
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