“Stellantis rifiuta di applicare la parte economica di un accordo che tra l’altro la Fiom, allora con Marchionne, non firmò. La fuoriuscita di Stellantis, all’epoca Fiat, dal contratto nazionale di lavoro è indice di quello che sta avvenendo oggi. Io vorrei far capire che questo di oggi è uno sciopero responsabile perché, a fronte dell’aumento del costo della vita, vi è una discussione in Italia legata ai salari e al potere d’acquisto. Stellantis nega a tutte le sigle sindacali il diritto ad avere un aumento economico: queste sono le ragioni dello sciopero che rimane l’unica arma democratica a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Così il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, commentando lo sciopero di otto ore indetto oggi dalla Fiom-Cgil nello stabilimento Stellantis di Pomigliano.
“Non aver firmato l’accordo nel 2010 – ha aggiunto Ricci – è una rivincita morale che non serve a nulla, non serve nemmeno all’unità dei lavoratori. Il tema – ha proseguito – è che oggi i metalmeccanici sono uniti rispetto al contratto nazionale, si va avanti una piattaforma unitaria, mentre Stellantis lancia tanti piccoli ma importanti segnali di una dismissione industriale da quello stabilimento. Ricordo – ha concluso Ricci – che Stellantis oggi 4500 addetti in Campania che con l’indotto arrivano a 18000 unità”.