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Svolta nell’assassinio dell’ingegnere ucciso a Napoli

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NAPOLI – Un uomo di 64 anni, ritenuto il killer dell’ingegnere Salvatore Coppola, ucciso la sera del 12 marzo nel parcheggio di un supermercato a Napoli, è stato fermato.

Gli agenti della Squadra Mobile sono giunti a lui dopo accurate indagini seguite alla morte del professionista, in passato collaboratore di giustizia.

Uno scenario, quello nel quale si inquadra l’assassinio, che in un primo momento aveva portato gli investigatori in una direzione diversa.

La svolta è venuta grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza e all’identificazione del presunto autore dell’omicidio.

A quel punto gli accertamenti degli investigatori si sono concentrati nell’ambito degli affari immobiliari, in particolare nel cimitero del quartiere di San Giovanni a Teduccio, e delle aste. Dalle indagini, condotte dai pm Sergio Raimondi, Simona Rossi, Maria Sepe sotto il coordinamento di Rosa Volpe e del procuratore Gratteri, è emerso che il delitto sarebbe stato premeditato e che il presunto assassino non avrebbe agito da solo.

Il 64enne fermato, le cui iniziali sono M.D.S., è accusato di omicidio premeditato aggravato dal metodo mafioso. A tradirlo la sua andatura claudicante, particolare che ne avrebbe reso più facile l’individuazione grazie ai video.

Si tratterebbe comunque di un killer free lance, non legato ai clan, che avrebbe agito su indicazioni di un sodalizio criminale, ostile ai Mazzarella.

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