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Terra dei fuochi e sentenza della Corte europea: Borrelli presenta un question time al Ministro dell’Ambiente

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Lo scorso 30 gennaio la Corte europea dei diritti umani (CtEDU) ha emesso una sentenza-pilota nel caso Cannavacciuolo e Altri contro Italia (ricorso 51767/14 e altri), sulla situazione di grave inquinamento ambientale che ha colpito il territorio compreso tra le province di Napoli e Caserta noto come “Terra dei Fuochi”.  Ha stabilito che le autorità italiane mettono a rischio la vita degli abitanti di quelle aree coinvolte nei decenni scorsi nell’interramento di rifiuti tossici. 


In merito a ciò il deputato di alleanza Verdi-sinistra Francesco Emilio Borrelli ha presentato alla camera dei deputati un question time rivolto al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin:

 

“Decenni dì interramenti di rifiuti da parte della criminalità organizzata che da lungo tempo gestisce e smaltisce rifiuti provenienti da tutta Italia senza che vi sia stata mai un’attività coordinata, sistematica e completa da parte delle Autorità”.

 

Il Ministro ha quindi elencato una serie di iniettive atte ad accecare le bonifiche e ad individuare quei siti in cui vietare le coltivazioni.

 

“Non bisogna più valutare e ponderare, bisogna agire in fretta”- la replica di Borrelli –“Si devono dare risposte concrete e veloci alle numerose vittime, quelle decedute e ammalatesi di tumore- in Campania a fine 2012 il problema ha ottenuto l’attenzione mediatica perché stavano morendo troppi bambini- che invece negli anni sono state colpevolizzate per il solo fatto di essere nate e cresciute in quelle zone, additate per il loro stile di vite e le abitudini alimentari. Sappiamo bene, invece, che i tumori sono la conseguenza dei rifiuti interrati, quei rifiuti provenienti dalle industrie del Nord Italia.  Eppure per le persone che vivono in quei territori non sono previsti percorsi privilegiati nell’ambito delle cure mediche e nella prevenzione e i risarcimenti che gli spetterebbero svaniscono perché magari le sentenze contro gli inquinatori, si veda il caso dei fratellini Pellini, arrivano in colpevole ritardo.
Si diano risposte a queste persone. È tempo che oltre alle responsabilità formali lo Stato e che li rappresenta si assumano anche quelle personali mettendosi una mano sulla coscienza.
Citando quel tristemente famoso titolo de Il Mattino dopo il terremoto in Irpinia, dico fate presto!”

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