NAPOLI – Napoli mai come quest’anno sta vivendo di turismo ma sembra chiaro che la città, intesa come amministrazione e preparazione, di turismo ne capisca poco.

Manca soprattutto il dialogo con i visitatori, soprattutto se sono stranieri. Basti vedere in che modo si comunichi con essi. Ad esempio, sul plexiglass della biglietteria del Maschio Angioino, come riporta Il Mattino, si leggono alcune parole come: “Tuelv, eitin, Grin Pass, reservescion” nate da una traduzione tragicomica e sintomo di improvvisazione.

All’entrata di Castel Nuovo lavorano abitualmente quattro dipendenti comunali delle categorie operaie. Sono ex Lsu (lavoratori socialmente utili) che ricoprono compiti e mansioni che vanno oltre quelli del loro contratto. Devono emettere biglietti con il Pos, chiudere la cassa e fare i conteggi. Il sabato, quando gli amministrativi dei piani superiori del Maschio Angioino non sono presenti, non c’è nessun referente. Quindi se un turista chiede di parlare con qualcuno non sarà soddisfatto. A meno che non intervenga qualche cittadino. È quello che sta succedendo da quando si è sparsa la notizia che al Maschio Angioino nessuno dei dipendenti parla inglese. Ovvero alcuni cittadini si sono presentati per dare una mano.

“Come si può pensare di interfacciarsi con il turismo se i dipendenti comunali non conoscono l’inglese e molti neanche l’italiano? Stiamo facendo una pessima figura. C’è da domandarsi come sia stato possibile immaginare in tanti anni di fare assunzioni di personale incapace di parlare qualsiasi lingua straniera. Ecco i risultati del clientelismo selvaggio, delle raccomandazioni indegne, delle assunzioni privilegiate a categorie di ex detenuti a cui non è stato chiesto neanche di saper leggere e scrivere. Un’umiliazione per tutti i napoletani.

Crediamo che il tempo dell’improvvisazione, dell’approssimazione e dell’impreparazione sia finito, deve finire. Il turismo è una manna dal cielo che stiamo ricevendo ma la storia ci insegna che niente dura per sempre soprattutto se non si lavora per costruire delle basi più che solide. Se tra le migliaia di dipendenti del comune nessuno conosce una lingua straniera allora ci si attivi per fare concorsi in cui sia obbligatorio saperle. Apriamo il comune a persone preparate e a tanti giovani. Fermiamo l’epoca delle assunzioni di gente impreparata promossa solo perché amica a qualcuno.”- è il commento del Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

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