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Un anno dalla morte a Fuorigrotta del piccolo Christian travolto da un’auto mentre era con la mamma

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NAPOLI – Il 25 giugno 2022 il piccolo Christian Carezza, tre anni e mezzo, veniva travolto e ucciso da un’auto fuori controllo mentre era sul marciapiede sotto casa insieme alla mamma in via Ronchi dei Legionari nel quartiere di Fuorigrotta. Dopo due udienze preliminari e una terza prevista per il prossimo 6 luglio ancora nessuna sentenza per il 51enne che era al volante dell’auto.

“Mentre la famiglia di Christian sconta già da un anno il proprio ergastolo della sofferenza, il responsabile è ancora a piede libero. Una situazione inaccettabile e profondamente ingiusta, aggravata dal fatto che chi era alla guida abita proprio a poche centinaia di metri da quella che era la casa del piccolo e dove adesso ci sono i genitori in attesa di giustizia. Purtroppo questo dramma non ha insegnato nulla a tante persone che continuano a guidare automobili e motociclette in modo assolutamente irresponsabile. La conta delle vittime della strada si aggiorna drammaticamente con cadenza quotidiana ed è giunto il momento di fermare questa strage rendendo le strade cittadine più sicure e adottando punizioni esemplari per chi si mette al volante senza rispetto per la vita altrui”. Queste le parole del deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che ha raccolto lo sfogo del papà di Christian a un anno dalla tragica morte del figlio.

“Chiedo rispetto e giustizia per mio figlio – ha dichiarato Ciro Carezza papà di Christian – non è possibile che ad un anno di distanza ancora non siamo arrivati a una sentenza di primo grado per un episodio così grave. Nel frattempo chi era al volante continua a girare per il quartiere come se nulla fosse, mentre noi ancora ci chiediamo il perché di questa tragedia che ci ha colpito. Temiamo che, ancora una volta, chi si mette al volante in modo irresponsabile possa farla franca invece di pagare per ciò che ha fatto. Mio figlio era sul marciapiede sotto casa con la madre quando è stato travolto e catapultato contro il muro. In molti forse non hanno ancora capito l’assurdità di quanto è accaduto. Resta la magra consolazione che dopo la sua morte sono stati messi i dossi per ridurre la velocità ed è stata rifatta la segnaletica orizzontale e verticale. Almeno si riduce  il pericolo che altri possano avere la triste sorte che ha avuto Christian”.

 

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