NAPOLI – Dopo la vicenda di Barra, sono tornati a parlare sui social i parenti dei venditori abusivi a cui è anche stato sequestrato, dalla Polizia Municipale di San Giovanni a Teduccio nella giornata del 17 febbraio, un veicolo, risultato rubato e con targa fasulla, lanciando infamanti accuse ai vigili, minacciando rappresaglie ed aggressioni e negando l’evidenza dei fatti. Intanto l’Apecar è stato restituito ad un parente del legittimo proprietario, deceduto, che in diretta telefonica a La Radiazza di Gianni Simioli ha raccontato come il veicolo fosse stato rubato tre anni fa ad Angri ad un contadino di 81anni successivamente deceduto.

Vicenda del sequestro ai venditori abusivi di Barra. 1

Vicenda del sequestro ai venditori abusivi di Barra. I parenti: “i vigili sono stati infami, se li becchiamo li ripetiamo di botte.”. Intanto il veicolo è stato restituito ai legittimi proprietari. Borrelli: “Vicenda assurda. Testimonianza dell’illegalità dilagante.”Dopo la vicenda di Barra, sono tornati a parlare sui social i parenti dei venditori abusivi a cui è anche stato sequestrato, dalla Polizia Municipale di San Giovanni a Teduccio nella giornata del 17 febbraio, un veicolo, risultato rubato e con targa fasulla, lanciando infamanti accuse ai vigili, minacciando rappresaglie ed aggressioni e negando l’evidenza dei fatti. Intanto l’Apecar è stato restituito ad un parente del legittimo proprietario, deceduto, che in diretta telefonica a La Radiazza di Gianni Simioli ha raccontato come il veicolo fosse stato rubato tre anni fa ad Angri ad un contadino di 81anni successivamente deceduto.“Per certa gente è molto più comodo inveire contro le istituzioni e cercare scusanti invece che seguire la legalità anche quando richiederebbe pochi sforzi. La vendita, soprattutto se si tratta di prodotti alimentari, deve essere fatta attendendosi a regole e protocolli prestabiliti, non è che ognuno fa come meglio crede mettendo anche a rischio la salute del prossimo usando mezzi rubati con targhe contraffatte.Ciò che ci lascia ulteriormente perplessi è anche il fatto che un veicolo rubato abbia potuto circolare tranquillamente per le strade per 3 anni, questo dimostra la scarsità di controlli sul nostro territorio. Senza controlli, con la gente che interpreta la legge a modo proprio, con quelli che invece delle regole se ne fregano completamente e quelli che fanno i prepotenti, qui diverrà presto un inferno.” . Le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde e del conduttore radiofonico Gianni Simioli.

Posted by Francesco Emilio Borrelli on Thursday, February 18, 2021

“Per certa gente è molto più comodo inveire contro le istituzioni e cercare scusanti invece che seguire la legalità anche quando richiederebbe pochi sforzi. La vendita, soprattutto se si tratta di prodotti alimentari, deve essere fatta attendendosi a regole e protocolli prestabiliti, non è che ognuno fa come meglio crede mettendo anche a rischio la salute del prossimo usando mezzi rubati con targhe contraffatte.

Ciò che ci lascia ulteriormente perplessi è anche il fatto che un veicolo rubato abbia potuto circolare tranquillamente per le strade per 3 anni, questo dimostra la scarsità di controlli sul nostro territorio. Senza controlli, con la gente che interpreta la legge a modo proprio, con quelli che invece delle regole se ne fregano completamente e quelli che fanno i prepotenti, qui diverrà presto un inferno.” . Le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde e del conduttore radiofonico Gianni Simioli.

NOTA DELLA POLIZIA LOCALE

Agenti dell’Unità Operativa San Giovanni della Polizia Locale, nell’effettuare controlli ad un venditore ambulante di frutta e verdura che stazionava su via delle Repubbliche Marinare, hanno scoperto che questi, privo di qualsiasi titolo autorizzativo atto alla vendita, trasportava mercanzia su un furgone ricercato per furto e privo di assicurazione.
E’ stata quindi immediatamente sequestrata la merce che era stata messa in vendita senza alcun titolo ed è stato disposto il rimessaggio del veicolo da sottoporre a sequestro con conseguente consegna al legittimo proprietario.
Il fermato, C.P. di anni 45, con numerosi precedenti penali, spalleggiato da figli e dalla moglie, R.G. di anni 43, opponeva una forte resistenza, spargendo tra l’altro la frutta sulla pubblica via. Gli stessi si sono resi protagonisti di frasi ingiuriose e volgari nei confronti degli agenti ed il tutto è stato ripreso dai telefonini degli stessi che hanno poi postato sui social il video con altre frasi offensive e minacce nei confronti degli Agenti.
Successivamente in un post pubblicato su Facebook, gli agenti hanno riconosciuto l’immagine della moglie dell’indagato, tale R.G. di anni 43, che si mostrava con una pistola tra le mani. Gli agenti del reparto della Polizia Investigativa Centrale, dopo aver avvisato il Pubblico Ministero di turno, hanno dato seguito alla perquisizione domiciliare presso l’abitazione degli indagati, nel quartiere Barra. Durante la perquisizione gli agenti hanno rinvenuto due pistole prive del tappo rosso che venivano sequestrate. Il soggetto, C.P., è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, diffamazione, detenzione abusiva di armi ed alterazioni di armi ex art. 3 L. 110/75.
“Sentiamo il dovere di esprimere la nostra profonda solidarietà umana per gli insulti rivolti e di manifestare istituzionalmente a questi lavoratori della Polizia locale la gratitudine e la vicinanza dell’amministrazione e della città. Encomiabile l’altissima professionalità manifestata, una straordinaria capacità dimostrata dagli operatori impegnati in tale servizio, che hanno portato a termine l’operazione nonostante un contesto ambientale fortemente ostile nei loro confronti.” affermano gli assessori Clemente, Gaudini e Galiero

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