“Quanta poca attenzione, nel capoluogo partenopeo, ci sia, da parte delle Enti preposti, ai problemi dei diversamente abili, oltre che dai marciapiedi occupati oltremisura in moda da renderli impraticabili per coloro che sono muniti di carrozzine e dagli scivoli, molti dei quali ostruiti da autovetture e motocicli in sosta, ha trovato l’ennesima testimonianza nella disattivazione, andata avanti per mesi, a ragione dell’esecuzione dei lavori di manutenzione, neppure segnalati da un apposito cartello di cantiere, obbligatorio per legge, dal quale si potessero evincere anche la durata e il termine di tali lavori, dell’unico ascensore di collegamento tra piazza Vanvitelli e il piano di accesso ai treni della linea 1 della metropolitana.
Oggi, dopo tante proteste e denunce, l’ascensore in questione ha ripreso a funzionare e le persone diversamente abili ma anche quelle afflitte da problemi di deambulazione e le mamme con passeggini possono finalmente usufruire sia in ingresso che in uscita della stazione di piazza Vanvitelli del metrò “.
A dare la notizia è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che, in più occasioni, ha segnalato i gravi problemi che dovevano affrontare quotidianamente le persone diversamente a seguito della lunga chiusura del suddetto ascensore.
“L’ascensore in questione – puntualizza Capodanno – è stato per molti mesi impacchettato con un telo di colore azzurro, a mo’ di pacco regalo, e stava in queste condizioni dalla primavera scorsa. La conseguenza, trattandosi dell’unico ascensore di servizio, realizzato negli anni ’80, quando fu costruita la stazione di piazza Vanvitelli della metropolitana collinare e dal momento che le rampe di accesso non sono state all’epoca dotate di servoscale, è stata che le persone diversamente abili non hanno potuto utilizzare la suddetta stazione, sia in uscita che in entrata per tutto questo tempo. Un disagio che si era esteso anche alle mamme con bambini in passeggino e alle persone, specialmente anziane, che hanno difficoltà motorie “.
“L’assurdo – sottolinea Capodanno – è che nessuno, neppure gli addetti alla stazione ai quali mi ero rivolto in più occasioni, era stato in grado, in passato, di dare una risposta alla semplice domanda per sapere quando finalmente sarebbe riattivato l’ascensore mentre cresceva la giusta protesta delle tante persone private di un servizio di trasporto pubblico fondamentale per i collegamenti con altre zone della città.
Un disservizio che, per mesi, si è andato ad aggiungere a quello causato dal fermo della funicolare di Chiaia, la cui chiusura si protrae oramai da oltre i due anni e alla quale le persone diversamente abili, una volta arrivate al piano interrato utilizzando l’ascensore in questione, potevano accedere attraverso un cunicolo di collegamento tra la stazione della metropolitana e la stazione superiore dell’impianto a fune, posta in via Cimarosa”.
“Una seconda annotazione riguarda la funicolare di Montesanto – aggiunge Capodanno- . Ne era stata annunciata la chiusura per tre giorni dal 20 al 22 novembre per urgenti lavori di manutenzione ma poi il fermo era stato prorogato per ulteriori tre giorni, fino a al 25 novembre. Stamattina avrebbe dovuto riprendere le corse. Invece gli utenti abituali, tra i quali molti lavoratori e studenti, che, per la prima corsa, alle 7:00, si sono recati alle stazioni dell’impianto hanno appreso che era ancora chiusa. Solo dopo poco le 15 di oggi si è appresa, attraverso i canali social, la notizia che l’impianto era stato riattivato e che la prima corsa sarebbe avvenuta alle 15:30. Meglio tardi che mai!”
In relazione ai gravi disagi causati dai tanti disservizi che si stanno registrando, da diverso tempo a questa parte, nell’ambito del trasporto pubblico su ferro, Capodanno, anche in previsione dell’oramai imminente periodo natalizio, chiede l’intervento immediato del sindaco di Napoli Manfredi e dell’assessore al ramo Cosenza. per assicurare la piena e costante efficienza almeno di metropolitane e funicolari, dal momento che il trasporto su gomma continua a fare acqua da tutte le parti per palesi quanto endemiche carenze.