È con grande entusiasmo che Planet Book annuncia la pubblicazione di 365 Pillole di Inchiostro – L’agendario dell’anno, il nuovo e affascinante progetto letterario di Daniela Saraco, docente, giornalista e scrittrice di grande sensibilità e talento. Questo libro-interattivo si propone come un compagno indispensabile per affrontare ogni giorno con motivazione, riflessione e consapevolezza.
Un’opera unica: diario, agenda e libro di ispirazione
Non un semplice libro e non una tradizionale agenda: 365 Pillole di Inchiostro è una guida per chi desidera riempire le proprie giornate di pensieri profondi, spunti motivazionali e spazio per lasciare il segno del proprio vissuto. Con uno stile inconfondibile, Daniela Saraco unisce l’intimità della scrittura personale alla forza evocativa di aforismi e riflessioni che parlano al cuore di ogni lettore.
“Non è mai questione di tempo, ma di intensità.”
Questa è una delle molte perle che rendono quest’opera un dono prezioso per chi desidera vivere appieno ogni istante. Le pagine si trasformano in un dialogo interattivo tra l’autrice e il lettore, invitandolo a riempire gli spazi vuoti con i propri pensieri, appuntamenti e sogni.
L’essenza del tempo e dell’amore
Concepito come un viaggio lungo 365 giorni, questo libro riflette sulla percezione del tempo e sul valore che esso assume nelle relazioni, nei sentimenti e nella crescita personale.
“Il tempo è percepito diversamente da ciascuno di noi, ma è nell’amore che esso si annulla, creando una dimensione dove conta solo l’intensità.”
Perché leggere “365 Pillole di inchiostro”?
– Un’esperienza quotidiana: ogni giorno una frase motivazionale che illumina la giornata.
– Uno spazio per te: l’agendario è anche un diario personale, dove annotare riflessioni, appuntamenti e ricordi.
– Un invito alla consapevolezza: il libro è un viaggio per imparare ad amare sé stessi, il proprio tempo e gli altri.
– Un compagno per tutti: adatto a lettori di ogni età che vogliono trasformare la loro routine in un’opportunità di crescita.
Dott.ssa Saraco ci può parlare della sua ultima pubblicazione e com’è nata quest’idea?
“365 pillole di inchiostro nasce dall’esigenza di voler dare un segnale ad un mondo così veloce, frettoloso, talvolta superficiale, che ci ha inevitabilmente allontanato dall’importanza di dedicarci del tempo, del tempo nostro, che sia anche promemoria per amarci, diritto e dovere dell’essere umano. Mi sono chiesta come poter “rallentare” e ho pensato a creare un libro interattivo che dia la possibilità al lettore di poter completare le mie pagine annotando le proprie emozioni, sensazioni, riflessioni”.
Un viaggio tra le emozioni e i riflessi di vita: quanto sono importanti le emozioni e qual è quella a cui lei è più legata e per quale motivo?
“Le emozioni sono la parte vera di ogni essere umano. C’è chi non riesce ad esternarle, chi le nasconde, chi preferisce condividerle, chi ancora si imbarazza nel provarle. Le emozioni sono il fulcro della mia vita, ogni cosa, luogo, persona che tocca la mia anima la arricchisce in modo esponenziale. L’etimologia della parola ci riporta al movimento, all’eccitare, come se avessimo necessità per non perderci nella sobrietà del lavoro, degli impegni, delle routine, a volte troppo sterili, di dare una scossa all’anima e ricordarci quanto sia bello ridere, gioire, ma anche piangere.
Barbara Fredrickson, professoressa e psicologa sociale, fu la prima a studiare e ad enfatizzare l’importanza delle emozioni positive, catalogandole in gioia, contentezza, interesse e amore. Questo tipo di emozioni, alla pari di quelle negative, svolgono una funzione adattativa in quanto motivano l’uomo a svolgere delle attività che sono evolutivamente adattative ampliando e migliorando le abilità sociali, cognitive e comportamentali. Ecco sono una fan di questo tipo di emozioni!”
Un libro che pone al centro l’importanza del tempo e del valore. Come mai secondo lei, oggigiorno queste cose vengono prese sottogamba e soprattutto, perché sembra sempre che il tempo ci sfugge via?
“Credo che in pochi considerino il tempo come valore assoluto, senza limitazioni né restrizioni, ma soprattutto in pochi comprendono che siamo gli unici padroni del nostro tempo, una delle poche “cose” che non si comprano, non si vendono e soprattutto non torna indietro”.
Come nasce la passione per la scrittura e quanto tempo le dedica?
“Ho iniziato a scrivere come forma di terapia dopo il mio primo intervento al cuore. È stato un modo per esternare ciò che riservavo in me cercando di trasformare il dolore in forza. Ma la passione per l’inchiostro l’ho sempre avuta, sin da piccolissima, scrivevo ovunque, e nulla è cambiato rispetto ad ora. Si immagini che nella mia camera da letto ho fatto predisporre una lavagna su di un’intera parete. Ci sono cose che devo scrivere “ in grande” affinché possa ricordarmele sempre…”
Ci può parlare dei precedenti lavori editoriali, quali sono le tematiche e qual è quello che le ha dato più filo da torcere?
“In realtà ho sempre scritto romanzi, amo il romanzato, credo sia lo stile che più mi appartiene, pieno di dialoghi, di sogni, di motivazione”.
Tra le tante tematiche che lei affronta all’interno di queste pillole è presente anche l’amore. Perché secondo lei questo sentimento oggigiorno viene maltrattato e cosa pensa si possa fare per invertire la rotta, ma soprattutto, quant’è diventato difficile amare e perché?
“L’amore non è una cosa difficile, siamo noi esseri umani a renderlo complicato, così come la felicità. Molto dipende dalla stima che abbiamo di noi e da quanto spesso ci accontentiamo… non mi fraintenda, ma oggigiorno è molto facile scoprire persone che adattano la propria personalità a ciò che piace all’altro, a ciò che vuole l’altro. Credo che sia necessario amarsi, accettarsi, per poi poter amare realmente qualcuno che sia al di fuori di noi, altro da noi. L’amore è un venirsi incontro, non annullarsi per qualcuno. È completamento, incastro, condivisione”.
Siamo quasi alla fine di questo 2024 con quale emozione descriverebbe il suo anno e con quale invece, vorrebbe iniziare il 2025?
“È stato un anno impegnativo questo 2024, mi ha riportato alla luce molte persone, situazioni, mi ha messo spesso in discussione, ma è stato anche grandioso sotto molti punti di vista. Anzitutto la salute, il mio cuore sta bene e reagisce agli stimoli molto più di quanto potessi sperare. In questi ultimi mesi, inoltre, mi sono concessa all’amore, unico sentimento dove vorrei non ci fosse mai tempo, mai spazio… Mi basterebbe iniziare il 2025 con la stessa serenità che sto provando in questi giorni”.
Cosa spera possa portarci il 2025?
“La salute e la voglia di credere in se stessi, due elementi essenziali per migliorare la qualità della vita”.
Non soltanto scrittrice, lei è anche una pedagogista. Volevo porle una domanda in merito a questi giovani e a questa micro criminalità che sembra dilagare sempre più, soprattutto nelle grandi città: secondo lei, cos’è sbagliato e perché stiamo vivendo un’epoca in cui il male sembra sempre prendere il sopravvento e cosa potremmo fare noi per aiutare a fermare questo fenomeno?
“Di certo l’esempio potrebbe aiutare a fermare questo fenomeno, ma i modelli aggressivi forniti dagli adulti, ripresi continuamente da telegiornali, fiction, film e serie televisive, hanno drasticamente abbassato il livello di percezione dell’illecito anche nei più piccoli. Inoltre la dilagante insoddisfazione della società e la banalizzazione dei disagi emotivi aiutano il fenomeno a diffondersi nella società, sia in quella più disagiata e problematica che in quella benestante. C’è mancanza di modelli semplici, c’è mancanza di dialogo sia in famiglia che tra gli adolescenti. Molto, se non tutto, è stato sostituito da una comunicazione fredda e sterile come quella dei messaggi, delle mail, dei social.
La delinquenza minorile si sviluppa sul concetto di devianza, ovvero sull’insieme dei comportamenti che si allontanano dalle norme sociali, violandole senza ritegno, e che esprimono il bisogno di trasgredire per assumere un’identità all’interno della società”.
Ha intenzione di portare questo suo recente lavoro editoriale nelle scuole?
“Mi piacerebbe portare la mia filosofia di tempo nelle scuole. Credo in una didattica senza confini temporali, dove possa prevalere, invece, il rispetto dei tempi delle singole identità”.
Ha in mente altri progetti? Se sì, quali?
“Al momento mi godo 365 pillole di inchiostro nella speranza di ricevere dei feedback dai miei lettori. Chissà non ne esca una nuova idea editoriale…”
Quale messaggio vorrebbe lanciare con questo diario e soprattutto se dovesse convincere i lettori a scegliere come regalo di natale il suo libro, con quale frase lo farebbe?
“Date “ peso “ al vostro tempo! Mi piace concludere così” Perché anche vivere è una scelta, come l’infelicità. E vivere prevede la paura di sbagliare, di commettere errori, di tornare indietro sui propri passi, la perdita di consenso, l’impopolarità. Ma prevede, anche, di non sentirsi morti prima del tempo!”