NAPOLI (Di Anna Calì) – Un progetto che va oltre l’arte e la performance, trasformando la scena in uno spazio di inclusione, emozione e riscatto. Dopo il successo de “I MusicAbili di Brema”, la compagnia di ragazzi con e senza disabilità fondata da Angela Riccardi torna con una produzione ancora più ambiziosa, capace di fondere musica, danza, cinema e vita reale in un intreccio poetico e potente.
Sotto la direzione del Maestro Mario Villani e con le coreografie di Mafalda Suppa, “Come in un F.I.L.M.” promette di commuovere e sorprendere il pubblico partenopeo, sostenuto da una rete di artisti, famiglie e volontari che da anni credono nel valore di questo progetto.
In attesa del grande debutto al Teatro Augusteo di Napoli, abbiamo incontrato i protagonisti e gli ideatori di questa straordinaria avventura per parlare di arte, sogni, crescita e futuro: perché, come amano dire i MusicAbili, la vita è davvero “come in un film”.
In che modo avete scelto di intrecciare musica, danza e scenografia per restituire al pubblico questa atmosfera cinematografica?
“Da quando è nata l’associazione I MusicAbili APS, i giovani artisti della compagnia hanno visto trasformare la loro esistenza in una vita fatta di passioni, di amicizia, d’amore, di avventure, “come in un film” di cui i ragazzi sono finalmente protagonisti.
I MusicAbili hanno la necessità di svelare se stessi alle persone che scelgono di conoscerli. Lo fanno negli spettacoli attraverso le Rapsie, testi che scrivo per verbalizzare le passioni, i sogni, le paure, le fragilità proprie di tutti i giovani loro coetanei. C’è chi come mio figlio Vincenzo le traduce in chiave REP perché ha ritmo, chi le interpreta con sentimento, come farebbe il più bravo degli attori e chi si esprime attraverso il ballo! L’atmosfera cinematografica l’abbiamo creata associando le Rapsie a film famosi che ne evocano il senso; per le scenette comiche, il maestro Mario Villani ha richiamato film noti che racchiudono messaggi sociali profondi, accompagnati dalle relative colonne sonore a cura del maestro Pulcini, mentre la maestra di danza Mafalda Suppa si è ispirata ai ragazzi stessi, al loro carattere e alle loro storie di vita vera associandoli a protagonisti di film indimenticabili”.
Quanto è stato importante il lavoro di squadra e la partecipazione di tutti i membri nel dare vita a questo nuovo spettacolo?
“Fondamentale! Cooperano al progetto artistico maestri professionisti, la presentatrice Francesca Martinelli e le mamme della MusicAbili Aps, io (Angela Riccardi) e Ida Palange, ognuno mettendo in campo le proprie competenze. Il fine è la valorizzazione della persona andando oltre la disabilità che l’accompagna. Così come è fondamentale la partecipazione di ognuno dei genitori e dei volontari che collaborano al progetto disponendosi naturalmente, come su una scacchiera, nel ruolo per ciascuno più congeniale”.
Napoli è una città con una tradizione teatrale e musicale fortissima: che significato ha per voi esibirvi al Teatro Augusteo e cosa vi aspettate dal pubblico napoletano?
“Esibirsi in un teatro prestigioso come l’Augusteo rappresenta per noi una grande opportunità e ne siamo onorati. Io, poi, da napoletana ancor di più. Sappiamo di non deludere le aspettative del pubblico perché, come sempre accade, chiunque entri in contatto con i nostri artisti ne avverte e riconosce l’autenticità e la capacità di donare tutto di sé. Il pubblico ne resta estasiato.
Ci aspettiamo il calore ed il coinvolgimento emotivo che il popolo partenopeo offre da sempre ai suoi ospiti facendoli sentire come a casa! L’anno scorso al teatro La Perla è stata pura magia. Quest’anno all’Augusteo sarà tutto centuplicato? Ce lo auguriamo, i MusicAbili se lo meritano”.
Quali sono state le principali sfide artistiche e organizzative nella costruzione dello spettacolo?
“La sfida nel nuovo lavoro “Come in un F.I.L.M.” è stata alzare l’asticella dal punto di vista dell’impegno dei ragazzi sia a livello recitativo che coreutico. Non è mai facile costruire uno spettacolo anche perché i MusicAbili arrivano a Roseto, sede della MusicAbili APS, da varie parti dell’Abruzzo: Pescara, Vasto, Guardiagrele, Notaresco ma anche da fuori regione: Velletri e Roma. Solo 4 dei MusicAbili risiedono a Roseto.
Per questo motivo alle prove può capitare che qualcuno manchi o che ci siano variazioni nel programma e ciò può essere destabilizzante per il resto del gruppo. Però, ogni anno che passa, i ragazzi crescono in professionalità e si adattano agli imprevisti sempre meglio.
E poi c’è sempre la difficoltà di reperire fondi. Per fortuna ad ogni trasferta troviamo chi ci dà una mano: a Napoli le aziende che leggete in locandina hanno supportato il progetto con una donazione liberale. Anche amici e parenti stanno diffondendo l’evento e preparando il nostro arrivo. Che Dio benedica il grande esercito dei MusicAbili!”
Pensate che esperienze come “Come in un F.I.L.M.” possano contribuire concretamente a cambiare la percezione sociale della disabilità attraverso l’arte?
“Ne siamo certi e lo abbiamo constatato con il precedente spettacolo “I MusicAbili di Brema”! Sentiamo necessario mostrare che l’attitudine allo spettacolo è un dono che possono avere anche le persone con disabilità. Non più applausi indotti dal mero pietismo o dal senso di tenerezza e accondiscendenza come, purtroppo, vediamo da troppo tempo in quella parte di mondo dello spettacolo che coinvolge persone con disabilità, ma ammirazione per grinta, talento, carisma, tenacia e forza di affrontare la vita. I MusicAbili sono protagonisti di ogni spettacolo che portiamo in scena e rappresentano finalmente quel volto della disabilità che di rado si vede sul palco.
Il motivo? La paura di fallire da parte di chi, invece, dovrebbe con fiducia investire tutto sui ragazzi. È difficile trovare maestri i del valore dei nostri che accettino la sfida mettendoci tutta la propria professionalità, la faccia e il cuore, ascoltando pure i consigli delle mamme, cosa più unica che rara”.
Quali sono i prossimi passi o sogni dei MusicAbili? Avete già in mente nuove tappe, collaborazioni o progetti futuri?
“Sì, di sogni ne hanno tantissimi… i MusicAbili andrebbero volentieri a Sanremo, all’Arena di Verona, vorrebbero fare un film, partecipare a talent show, e chi più ne ha più ne metta…
I progetti futuri, invece, sono meno pretenziosi e più realizzabili al momento. Sto lavorando personalmente al copione per il nuovo spettacolo che si intitolerà (piccolo spoiler) “Il Paese delle meraviglie dei MusicAbili”
I ragazzi potranno contare ancora sul lavoro eccezionale dei maestri Mario Villani e Mafalda Suppa ma ho voluto fidarmi del mio istinto e provare a realizzare un’opera teatrale intrisa pienamente dell’animo “MusicAbile” che mi appartiene. Oltre al debutto ad Atri del nuovo spettacolo previsto per giugno 2026, c’è Milano che ci aspetta! Pensiamo di essere a Treviglio verso settembre/ottobre 2026 per portare al nord “IL MEGLIO dei MusicAbili!”
Cosa vi lascia ogni volta un’esperienza come questa, sia sul palco che dietro le quinte, e come pensate che “Come in un Film” rappresenti l’evoluzione del vostro percorso artistico e associativo?
“A me personalmente tantissima stanchezza ride (ndr): sono al telefono notte e giorno ed è stressante, ma la felicità dei ragazzi mi ripaga di tutto. Vedere, poi, lo stupore sui volti del pubblico, accoglierne la gratitudine al termine di ogni spettacolo ci dà l’energia di andare avanti e la consapevolezza di essere sulla strada giusta, questa volta in direzione Napoli!”



















