NAPOLI – “Malalengua”, ovvero «il bello del brutto di Napoli» image004.jpg@01D59659è lo spettacolo che Federico Salvatore porterà in scena al Trianon Viviani. La “prima” giovedì 14 novembre, alle 21.

L’interprete – qui nella veste anche di autore e regista – è un Pulcinella smascherato, che mostra sul palco tutte le contraddizioni che rendono Napoli diversa dal resto del mondo, una città che è la bella addormentata nel Sud da risvegliare, segnata dal leitmotiv turistico «Vedi Napoli e poi muori», cui l’antica maschera contrappone distici come «…ca si tu parle sulo c’’o core / rummane sempe c’’o culo ‘a fore» – ripreso come sottotitolo dello spettacolo – e la doviziosa disamina del chitemmuorto.

Salvatore è un “cantattore” che, a colpi di versi e di rime, ha l’illusoria pretesa di destare le coscienze dei suoi coetanei e l’interesse della nuova generazione dello smartphone e che, con Malalengua, conferma ancora una volta il suo stile ostile.

Lo spettacolo teatrale nasce dal nuovo album omonimo di prossima pubblicazione. «Tra i brani vorrei ricordare, “Ecce Napoli”, un testo intuitivo, per quanto impegnato, perché mi piace farmi capire, che riprende il tema della Napoli svenduta, sventrata, violentata mentre il popolo dorme – spiega l’artista –: parlo del business della Terra dei fuochi, di quello del cemento, delle nostre miserie, delle nostre ricchezze e di chi ha mangiato sulle prime e sulle seconde».

«Ma naturalmente parlo di noi e a noi perché, nonostante tutto, sono ancora convinto che ne valga la pena – prosegue Salvatore –: la nostra ricchezza culturale e la nostra bravura non vengono valorizzate e i napoletani tendono a scivolare nell’indolenza, nell’accidia. C’è un personaggio, nel presepe napoletano che rappresenta benissimo questo atteggiamento, Benino, il pastore che dorme, della “Cantata dei Pastori”: tutti accorrono alla grotta e lui è l’unico che dorme. Qualcuno ci ha visto una rappresentazione dell’indifferenza dell’umanità rispetto alla nascita di Cristo. Io ci vedo la rappresentazione del vizio napoletano di lasciarsi scivolare tutto addosso».

Federico Salvatore sarà accompagnato sul palco da una band composta da Daniele Iacono (batteria e percussioni), Giacomo Anselmi (chitarra), Menotti Minervini (basso e contrabbasso) e Luigi Zaccheo (piano e tastiere), che ha anche curato gli arrangiamenti.

Prodotto da Arancia Records e MusicaèManagement di Giovanni Oliviero, lo spettacolo andrà in scena tutti i giorni, da giovedì 14 a sabato 16 novembre, alle 21; domenica 17 novembre, alle 18.

Intanto continua la campagna abbonamenti. Il ricco e articolato cartellone, predisposto dal direttore artistico uscente Nino D’Angelo, si compone di quattordici spettacoli a prezzi popolari, tra musica, teatro musicale e commedia, con la partecipazione di molti artisti beniamini del pubblico. Chiuderà la stagione un’edizione particolare del fortunato spettacolo musicale “Carosone, l’Americano di Napoli”, in occasione del centenario della nascita del grande cantante, compositore e pianista partenopeo: scritto da Federico Vacalebre, biografo del musicista, vede protagonista in scena Andrea Sannino, affiancato da Giovanni Imparato e Claudia Letizia, con gli arrangiamenti di Lorenzo Hengeller e la regia di Nello Mascia. Sono previste ancòra due formule di abbonamento: a dieci o a sette titoli a scelta, con prezzi che partono da 90 euro, al netto dei diritti di prevendita. Riduzioni per studenti e iscritti ai cral convenzionati.

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