NAPOLI – “Dove le parole non arrivano, la musica parla”: le parole di Beethoven definiscono nel migliore dei modi il potere della musica, la quale risulta coinvolgente a tal punto da riunire migliaia se non addirittura milioni di appassionati, divulgando messaggi rivoluzionari e portando persino a cambiamenti che restano nella storia. A questo proposito, esempi concreti giungono dal passato: in primis, emerge il “Live Aid”, un concerto di beneficenza che risale agli anni ’80, per la precisione al 13 luglio 1985. Organizzato per offrire un supporto concreto alla popolazione dell’Etiopia colpita da una forte carestia, ha avuto luogo a Wembley e, nello stesso giorno, anche in molti altri paesi come Canada, Giappone, ex Jugoslavia, Austria e Australia, coinvolgendo quasi 2 miliardi di persone in 150 nazioni. Un esempio ulteriore, più recente, risale invece, a poco più di quattro anni fa e nello specifico al 19 aprile 2020, data in cui si è tenuto il concert “One World – Together at Home”. Si tratta di una manifestazione che è stata organizzata da Lady Gaga e si è svolta interamente da remoto per via delle restrizioni dovute al Covid-19. Per l’occasione, ben 100 star internazionali si sono esibite una dopo l’altra al fine di garantire un vero e proprio spettacolo della durata di 8 ore: attraverso il live streaming milioni di persone, riunite sotto lo stesso concerto, hanno potuto assistere all’evento, il cui scopo era quello di raccogliere fondi per la lotta contro la pandemia. Il cosiddetto “diffused concert” risulta, di conseguenza, un trend con radici lontane, ma allo stesso tempo, moderno ed innovativo perché, grazie anche all’utilizzo della tecnologia, ha raggiunto ogni angolo del mondo. All’interno di questo scenario non poteva mancare l’Italia che emerge sotto questo punto di vista grazie a “Event #1”, ovvero un recente appuntamento che ha visto la partecipazione di ben 100 locali, sparsi in oltre 50 province italiane, insieme a ben 150 artisti tra musicisti, dj e performer di ogni livello e categoria.
Da Napoli a Roma, da Bologna a Milano fino a Cagliari e Aosta: il più grande concerto diffuso della storia italiana ha visto la partecipazione di ben 50mila persone. Il motivo fondante dietro alla realizzazione di quest’iniziativa? Sicuramente l’organizzazione di momenti di convivialità e socialità, ma anche la promozione e la valorizzazione dell’intrattenimento e della musica dal vivo come fattori culturali. Da dove nasce l’idea? Dai professionisti di Wudstok (wudstok.it), una realtà 100% made in Italy che, grazie all’utilizzo di una piattaforma di ultima generazione, si pone l’obiettivo di offrire esperienze phygital. “La portata di «Event #1» fa capire nel migliore dei modi quanto siamo ambiziosi – afferma Matteo Mossini, ideatore e founder di Wudstok – Abbiamo creato qualcosa di unico nel suo genere e lo abbiamo fatto, generando una grande opportunità di guadagno e visibilità sia per i locali, selezionati a seguito di un lungo processo di targetizzazione che li ha visti come punti di riferimento per genere musicale all’interno delle loro aree geografiche, sia per gli artisti. In vista del futuro, ci poniamo come goal primario quello di ampliare ulteriormente il network e diventare un punto di riferimento nel settore perché siamo convinti che la musica sia, oltre che una passione, anche un valore da promuovere e passare di generazione in generazione”.
Fanno seguito alle parole di Mossini indicazioni più precise in merito alla portata dell’evento e, in particolar modo, alla collocazione geografica dei locali che hanno preso parte all’iniziativa. Si parte dalle grandi città e, nello specifico, da Milano che risulta presente con 9 locali: Mare Culturale San Siro, Bar Bianco, Caciara, Cantera Milano, Organya City Life, Church 81, Sabbia, Scirocco, Papaya Idroscalo Milano. Dal capoluogo lombardo si passa alla Capitale, ovvero Roma, che ne conta addirittura 11, ovvero Kuta, Cut, Feria Lanificio, Village Celimontana, Iguana, Mood, Sinners, Stadlin, Carrots, Truth e Piazza Gianicolo. E ancora, all’interno della lista, non potevano mancare Napoli, rappresentata da Post, Lido Fortuna, Baiae, Slash, Suite 102 e Nouveau L’Eglisè, e Bologna, presente grazie a Dumbo Officina Bistrot, Boavista, Gardens Sport Village e Mercanzie. Ma non è tutto perché, il primo concerto diffuso 100% made in Italy ha raggiunto anche alcune delle principali località balneari del Bel Paese, ovvero Riccione, con Mamma Mia, Rimini, con Rock Island e Sbionta, Forte dei Marmi con Greg, Lignano Sabbiadoro con Cavò e Jesolo con Chiosco Veliero e Boe Jesolo. Molto presente anche la Sardegna con Sassari e i seguenti locali: Kelu, Black Market porto rotondo, Il baretto cocktail experience, The Lounge, Kumbia, Civico 8 Sassari. Per concludere, ecco anche due località più mountain addicted, vale a dire Trento, che vanta la presenza di Bar Spiaggia e Plaze, e Aosta con 101 Bar.