NAPOLI – Si inaugura giovedì 16 maggio 2024, alle ore 16:00 nella chiesa neogotica Santa Maria Stella Maris e Sa Biagio ai Caciolii, in Piazzetta del Grande Archivio al centro Storico di Napoli, una particolare esposizione curata dall’antropologo Domenico Scafoglio, sul fenomeno del Brigantaggio post unitario nel Sud Italia.
La mostra che è una anteprima di una più articolata esposizione che si terrà poi in autunno, è incentrata sul ruolo delle Donne all’interno di un vasto movimento di lotta, soprattutto contadino, che tra il 1860 ed 1870 sconvolse il Sud Italia all’alba dell’Unità.
“Comunque lo si voglia chiamare: insorgenza, movimento legittimista, guerra civile, conflitto sociale, reazione alla modernizzazione, scontro di civiltà e così via, il Brigantaggio fu un evento tragico, che è costato alla società italiana, tra soldati, briganti e civili, molte decine di migliaia di morti, quasi tutti del Meridione” è il prologo del recente libro “Brigantesse e briganti, le due metà della Banda” di Domenico Scafoglio e Simona De Luna che affronta in maniera scientifica e basata su fonti documentali “asettici” nella loro stesura, il lungo periodo che dalla fine del Regno delle Due Sicilie impegnò decine di migliaia di soldati piemontesi contro un “esercito” popolare composto soprattutto di contadini o, comunque di gente male armata e non avvezza alle strategie di guerra e che ancora oggi, in parte, resta avvolto dal silenzio nelle coperture del “segreto di Stato”.
In questa particolare mostra, si affrontano le vicende di Donne di diversi strati sociali che si diedero alla macchia e che, in alcuni casi, divennero addirittura capi guerriglieri di un certo livello.
Storie che la recente serie Netflix ha portato all’attenzione di un grande pubblico con un successo forse inaspettato ma che affronta queste storie di Vita vissuta di Brigantesse come Michelina De Cesare, Filomena Pennacchio, “Ciccilla” e tante altre ancora meno conosciute, in maniera spesso troppo “fantasiosa” rispetto alla realtà storica che viene svelata in questa esposizione che resterà aperta fino al 5 giugno 2024. La figura femminile viene infatti analizzata in tutti i suoi aspetti, nell’ambito di una vita fatta di agguati, di scontri armati, di lotta e di ruberie, delineandone il ruolo ed anche il “potere” che queste Donne esercitavano sugli stessi compagni di banda, svelando aspetti che all’epoca era impossibile comprendere per chi le brigantesse le catturava e anche per chi poi le processava.
Di questo e di altro ancora, giovedì 16 maggio alle ore 16, nella chiesa Stella Maris ne parleranno, il curatore della mostra, Domenico Scafoglio e Nino Daniele, già apprezzato Assessore alla Cultura del Comune di Napoli nelle passate legislature.
La mostra è ad ingresso libero e gratuito