NAPOLI – Ritorna domenica 28 aprile alle ore 18,00 la Stagione di Concerti del Teatro di San Carlo e segna il debutto al Massimo napoletano di due giovani artisti con una già solida carriera internazionale. Sul podio, alla guida dell’Orchestra del Teatro di San Carlo, il lettone Andris Poga direttore musicale della Latvian National Symphony Orchestra mentre il ventiquattrenne Conrad Tao darà prova del suo talento con l’esecuzione di uno dei più popolari brani per pianoforte, il Concerto n.1 in si bemolle minore per pianoforte e orchestra, Op. 23 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il programma si chiude con la Sinfonia n.2 in re maggiore, Op. 43 di Jean Sibelius.

Direttore musicale dell’Orchestra Nazionale Lettone, Andris Poga è balzato agli onori della cronaca per aver sostituito all’ultimo momento direttori come Georges Prêtre, Lorin Maazel e Valery Gergiev. Da allora viene regolarmente invitato dalle Orchestre Filarmoniche di San Pietroburgo e di Monaco, e da formazioni come la NHK in Giappone, l’Orchestre de Paris, l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia e l’Orchestre national de France.

Americano dell’Illinois, nato da una famiglia di origini cinesi è invece Conrad Tao, noto anche come l’anti Lang Lang. Musicista a tutto tondo, compositore e pianista con un passato da violinista, Tao si muove dal piano alla musica suonata sull’iPad, dalle sale concerto più prestigiose ai club underground fino ai musei trasformati in music-hall.

Al San Carlo eseguirà il Concerto n. 1 in si bemolle minore per pianoforte e orchestra op. 23 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, pagina intensa e febbrile, fra le più amate dai virtuosi della tastiera e dal pubblico. Opera di grande respiro, è il più conosciuto dei tre concerti di Čajkovskij. Terminato nel 1875, fu eseguito per la prima volta a Boston nello stesso anno con Hans von Bülow al pianoforte.

Secondo brano in programma la Sinfonia n. 2 in re maggiore, Op. 43 di Jean Sibelius, opera audace e romantica. Concepita in Liguria, nel corso di un soggiorno dell’autore a Rapallo, questa Sinfonia è indubbiamente caratterizzata da una luminosità mediterranea. Lo stesso Sibelius utilizzò queste parole a riguardo: “È come se l’Onnipotente avesse buttato giù i pezzi di un mosaico per il pavimento di un cielo e mi avesse chiesto di metterlo insieme”.

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