«Rimarremo morti per molto più tempo di quanto siamo stati vivi… »: non senza slancio comico una giovane autrice e interprete esplora la cerimonia sociale più chiacchierata. Da Eduardo alle memorie famigliari, dall’antropologia alla religione. Funerale all’italiana è un monologo che non vorrebbe essere un monologo. Vorrebbe essere una celebrazione, un momento collettivo, un racconto condiviso. Il pubblico viene accolto in sala come in una chiesa, invitato a partecipare ad un funerale che però non si compie, che si trasforma in gioco, aneddoto, racconto. La narrazione sfugge, si perde tra passato e futuro, in continuo gioco di rimandi e passaggi di tempo che ci parlano di famiglia e tradizione, di antenati e di discendenze. Andando ad incontrare i morti e i vivi e abitandone i corpi, l’interprete traccerà un percorso all’interno della memoria e del rito funebre, oggi incrostato di formalità, alla ricerca di un momento di verità in cui, forse, possa essere ancora possibile il senso di un rituale.
“Funerale all’italiana” al Piccolo Bellini
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