CASORIA (di Chiara Esposito) – Una famiglia distrutta dalla guerra; un padre che cerca di salvare i propri figli a tutti i costi e una figlia che cerca di sopravvivere ai soprusi e agli orrori della devastazione della sua città, Aleppo.

Una luce in fondo al tunnel, un barcone, il mare, una speranza che diventa forza per i protagonisti le cui vite si intrecciano e diramano nel mondo, guidati però sempre dallo stesso filo conduttore: l’amore.

Questa, e non solo, è la storia di “Farida. Dalla Siria a Berlino, via Lampedusa”, il nuovo romanzo scritto da Giulia Campece, presentato ieri pomeriggio al teatro della chiesa S. Paolo a Casoria.
“Giulia ha il coraggio di parlare di un problema radioattivo , che è quello della guerra in Medioriente” spiega Armida Filippelli, autrice della prefazione, nell’introdurre al pubblico presente in sala l’argomento del libro, aggiungendo che però si tratta di “una storia che non spinge alla disperazione ma all’umanità che esiste in ognuno di noi, e alla solidarietà. Una storia che genera forza”.

La scrittrice, conosciuta per le sue poesie e per i suoi racconti, questa volta si è cimentata nella stesura di un romanzo impegnativo “che restituisce dignità ai migranti”, proprio come afferma la docente humanae litterae Vittoria Caso.

Allo stesso tempo però il libro si legge tutto d’un fiato, non risulta pesante ma anzi fluido, soprattutto grazie alle storie d’amore dei giovani protagonisti, che rendono dolce il contorno dell’amara tragedia. Ed è di fatti la stessa autrice a commentare che è “l’amore che ingentilisce la tragedia”.

Una presentazione emozionante e ricca di stimoli dunque, arricchita inoltre dalla lettura di alcuni passi significativi scelti dal romanzo, ma anche e soprattutto dai piacevolissimi intermezzi musicali del tenore Francesco Iorio.

Il giovane lirico , dal talento indiscutibilmente promettente, ha infatti deliziato il pubblico dapprima cantando la celebre “Santa Lucia luntana”, brano emblematico del concetto di emigrazione, e poi l’aria “E lucevan le stelle” tratta dalla Tosca di Puccini.

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Francesco Iorio
10/06/2019 19:58

Bell’articolo, quello di Chiara Esposito: preciso, essenziale, comunicativo quanto basta; le classiche cinque ww: chi, cosa, come, quando e perché