Un romanzo che unisce al suo interno un mix di emozioni e sensazioni; passando dalla delusione alla passione, per i rimpianti sino ad arrivare alle incertezze.
“Si alzò e prese a camminarci intorno, introducendoci a quella disobbedienza civile verso la Patria e l’Esercito di cui avevamo solo sentito parlare ma che ci faceva sentire già protagonisti. Aveva una decina d’anni più di noi e, a sentirlo parlare, non era arduo pensare che li avesse spesi bene”.
Le delusioni, la passione, i rimpianti e le incertezze. Sono queste e non solo alcuni degli aspetti che rendono viva la nostra vita e ci portano il più delle volte a dover compiere delle scelte, faticose il più delle volte. Questo e tanto altro è racchiuso in uno splendido romanzo di formazione scritto da Giulio di Luzio. Il protagonista è Roberto, un cinquantenne sposato dall’anima in tempesta: è un disilluso dalla vita, depresso e vive in una bolla a causa degli attacchi di panico. Una bolla che deve essere cancellata ma soprattutto superata, perché soltanto superando e scoprendo il reale motivo di questi attacchi di panico riuscirà a riprendere in mano la sua vita. E sarà soltanto grazie all’aiuto della psicoanalisi che gli permetterà di riportare a galla quel conflitto interiore che l’ha visto coinvolto negli anni Ottanta. Riuscirà grazie a questo percorso a rinascere e a riappropriarsi della sua vita?
Sinossi: Roberto è un cinquantenne sposato, disilluso dalla vita, depresso, con una quotidianità che fatica a tenere in equilibrio tra incubi, notti insonni e attacchi di panico di cui sta cercando le cause. Grazie alla psicanalisi, riemerge il conflitto interiore che lo attraversa fin dagli anni della sua giovinezza, quando, ventenne nel pieno delle lotte degli anni Ottanta, dovette scegliere tra l’impegno politico di obiettore di coscienza e l’amore per Carla. Optando, a causa del suo rigore intellettuale, per il primo. Inizia così un viaggio interiore nella storia del protagonista (dall’infanzia al matrimonio con Marina, dalla passione politica alla separazione a una faticosa riconciliazione) e nella Storia collettiva di quegli anni indimenticabili di contestazione, ideali e sogni. Il protagonista rivedrà il suo amore, sognato, immaginato, tenuto dentro sé intatto per trent’anni. Forse idealizzato. Un romanzo di formazione dell’età adulta che mescola con sapiente maestria le delusioni e le passioni, i rimpianti e le incertezze alla base di ogni scelta importante che siamo chiamati a fare.
Dott. Di Luzio ci può parlare del suo ultimo lavoro editoriale e come nasce l’idea?
“L’idea nasce dalla esigenza di attualizzare, fuori da ogni revisionismo storico e mediatico, una stagione di grande effervescenza culturale, che ha coinvolto milioni di giovai e donne, lavoratori e mondo delle periferie popolari delle grandi città”.
In che momento preciso è nata la passione per la scrittura e che effetti benefici ha su di lei?
“Ho sempre scritto sin da piccolo ma il punto di emersione è avvenuto durante il lavoro di giornalista”.
“Gli anni della disobbedienza” è un romanzo che mette al centro tantissimi stati d’animo, pensa che ci possa essere attinenza anche in merito a quanto stia accadendo in questa società?
“Certamente il romanzo è attualissimo, perché indica un viatico da percorrere, quello della disobbedienza”.
Secondo lei, perché oggigiorno la maggior parte della gente vive tra rimpianti e delusioni godendo poco delle cose belle della vita e, soprattutto pensa che questo andamento possa cambiare e riportare un po’ di positività in giro?
“Il momento è difficile ma anche la memoria delle lotte sociali passate è un utile paradigma, per capire e agire sulla contemporaneità”.
Che messaggio desidera lanciare con questo suo nuovo romanzo?
“Che solo l’impegno civile e politico può scongiurare l’affermarsi di una società ancor più violenta, di una società del controllo e della repressione contro le idee fuori dal coro”.
Questo però non è soltanto il suo unico lavoro editoriale, ci può parlare dei suoi precedenti scritti e le tematiche affrontate?
“Ho scritto 15 libri tra saggi e romanzi, tutti centrati su temi centrali e delicati come immigrazione e mondo del lavoro. A maggio ho realizzato a Taranto un reportage per Byoblu sulla situazione sanitaria nei quartieri a ridosso dell’acciaieria”.
Ha in mente di scrivere un altro libro? Se sì, su che genere e tematica?
“È pronto un nuovo romanzo sul tema della salute mentale”.