In occasione della mostra Giovanni Fontana: prospettive epigenetiche, promossa dalla Fondazione Morra in collaborazione con la Fondazione Bonotto nell’ambito del quarto Anno di Millenanni, prende il via la rassegna cinematografica Il Cinema delle Avanguardie, a cura dello storico del cinema Mario Franco.
Dal 30 maggio all’11 luglio 2025, ogni venerdì alle ore 18.00, gli Archivi Cinematografici Mario Franco di Casa Morra – Archivi d’Arte Contemporanea ospiteranno una selezione di film che esplorano le molteplici intersezioni tra cinema e avanguardia, in un dialogo vivo con la ricerca verbo-visiva e sonora di Giovanni Fontana.
La rassegna, intitolata Il cinema delle Avanguardie, propone un percorso attraverso le estetiche radicali e sperimentali che hanno segnato il Novecento e oltre, mettendo in luce le contaminazioni tra linguaggio filmico e arti visive, musica, performance e poesia.
Alcuni tra i film in programma:
• Vormittagsspuk (1928) di Hans Richter, esempio di cinema dadaista e anti-narrativo;
• Povere Creature (2023) di Yorgos Lanthimos, reinterpretazione postmoderna della figura
creaturale e del corpo femminile;
• Blow-Up (1966) di Michelangelo Antonioni, indagine visiva e metafisica sul rapporto tra
realtà, immagine e percezione;
• Due opere fondamentali di Jonas Mekas, padre del cinema diaristico e figura chiave del
New American Cinema.
Il ciclo guarda alle Avanguardie Storiche – Duchamp, Picabia, Richter, Satie, Buñuel, Ernst – per poi estendersi alle sperimentazioni degli anni ’60, in movimenti quali Fluxus, il Living Theatre, il cinema Underground americano, la Body Art, la Pop Art e l’arte concettuale, mettendo in relazione queste traiettorie con le pratiche transdisciplinari di Fontana, in cui il linguaggio si fa corpo, spazio e tempo.
Il Cinema delle Avanguardie offre così una cornice visiva e storica per comprendere l’orizzonte artistico in cui si colloca l’opera di Giovanni Fontana, sottolineandone le affinità e le risonanze con le esperienze cinematografiche più radicali del Novecento e contemporanee.
Le proiezioni del presente appuntamento saranno:
– HUMAN INSTALLATION: GENDER OBSOLESCENCE di Kyrahm (2009, 8’40”)
– MARINA ABRAMOVIĆ, RHYTHM 0 (1975, 6’32”)
– GÜNTER BRUS, ACTION 25/7/65 (1965, 10’03”)
– LIVING THEATER VS POLICE: FILMATI DI REPERTORIO (1970 ca, 31’45”)
Filmati, tratti da quattro differenti esperienze di Performing Art.
Nel primo, attraverso una poetica performance, l’artista riflette sul concetto secondo cui il genere è una costruzione sociale, piuttosto che un aspetto puramente biologico.
Si prosegue con la performance del 1974 tenuta da Marina Abramović, a Napoli nello Studio Morra. Un’azione che mise in diretto contatto il pubblico con l’artista ed il suo corpo. La Abramović rimase per ben sei ore a disposizione degli spettatori, autorizzati a farle ciò che volevano, dal ferirla al denudarla.
La terza proiezione ci porta indietro, all’inizio degli Anni Sessanta: Brus debuttò sulla scena artistica viennese con sua moglie, attraverso happening incentrati sulla
trasformazione del corpo fino all’autolesionismo. Il termine “performance” non esisteva ancora, si usava “azione” e in USA si usava “happening”. Le sue “azioni” gli costarono un processo, la prigione e minacce di morte che lo costrinsero a rifugiarsi con la famiglia a Berlino.
Infine assisteremo per circa 30 minuti ad una significativa testimonianza video incentrata sugli scontri tra gli artisti anarchici del Living Theatre e le forze dell’ordine.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.


















