NAPOLI (di Raffaele De Lucia) – Oggi vi portiamo alla scoperta di un luogo che pochi napoletani conoscono la Chiesa di Santa Luciella a San Biagio dei Librai, situata in via Santa Luciella (traversa di Via San Biagio dei Librai), nel cui interno è custodito il teschio con le orecchie.
Chiusa dal terremoto dell”80 la chiesa con la cripta è tornata visitabile l’anno scorso dopo 35 anni a partire dal 5 aprile 2019 grazie all’associazione culturale Respiriamo Arte.
Non vi sono molte informazioni circa la storia dell’edificio; lo storico Roberto Pane ne attesta le origini all’XI secolo, ma nel 1724 fu oggetto di un sostanziale rimaneggiamento. Infatti, il suo impianto è tipicamente barocco.
Venne presa in custodia dai pipernieri (coloro che lavoravano il piperno), tanto è vero che la struttura di culto è nota anche come chiesa dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione, San Gioacchino e San Carlo Borromeo dei Pipernieri. L’edificio venne restaurato e consolidato negli anni ottanta del XX secolo e da allora è chiuso al pubblico.
Dal 2016 la chiesetta è affidata in comodato d’uso all’Associazione Culturale Respiriamo Arte, composta da cinque giovani laureati partenopei, che ha l’obiettivo di sottrarla al degrado, non solo ripristinando la sicurezza dei luoghi, rendendola nuovamente fruibile al pubblico, ma valorizzandola come centro di inclusione sociale e nuovo attrattore turistico – culturale.
Il progetto è oggetto di una campagna di crowdfunding e i primi fondi raccolti hanno permesso nel giugno 2017 di realizzare dei primi interventi, consistenti in opere provvisionali che hanno eliminato o ridotto i pericoli per la pubblica e privata incolumità e preservato gli elementi decorativi e architettonici dei prospetti.
L’interno, di medie dimensioni, è composto da una navata rettangolare e altare maggiore. L’esterno è caratterizzato da un grande finestrone a disegno gotico, da un portale in piperno sormontato da una lunetta fatta con lo stesso materiale e da un affresco circolare che include la rappresentazione di uno stemma, probabilmente un’allegoria dell’antica arciconfraternita.
Al di sopra dell’ingresso secondario vi è il piccolo campanile.
I sotterranei della chiesetta custodiscono il celebre teschio con le orecchie, un rarissimo esempio di teschio con le orecchie mummificate.[