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NAPOLI (di Chiara Esposito) – Un vestito abbandonato su una panca, una bambola e una collana rotte su un pavimento, una parrucca colorata, un manichino installato in una strada senza nome: questi alcuni dei soggetti delle ventisei fotografie esposte al Museo Archeologico Nazionale di Napoli a partire da oggi, per la mostra “il rumore del silenzio”, promossa dall’ Associazione Flegrea Photo e curata da FIAF/Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.

In vista della Giornata internazionale contro la violenza sulla donna, fino al 2 dicembre, il Mann ospiterà nell’atrio dell’edificio le opere di 9 fotografe italiane- Stefania Adami, Daniela Bazzani, Maria Grazia Beruffi, Renata Busettini, Tiziana Mastropasqua, Antonella Monzoni, Ilaria Sagaria, Irene Vitrano e Federica Zuccinini- che attraverso un percorso simbolico, denunciano le condizioni di abbandono, solitudine e discriminazione a cui purtroppo ancora oggi l’universo femminile è sottoposto dalla società, una società che evidentemente punta ancora all’immagine di una donna che non deve e non può essere ed esistere ma solo apparire.

Una vera e propria campagna di sensibilizzazione per un fenomeno che è ancora troppo sottovalutato. Ecco perché per impressionare il visitatore, gli scatti dell’artista Renata Busettini raffigurano i volti di donne sfregiate e maltrattate dai compagni, immortalando la sofferenza reale di donne reali, che vivono e sopravvivono.
A sostegno di questa battaglia di civiltà sarà poi messo in scena, nella sala del Toro Farnese del Museo, lo spettacolo teatrale “Ventre Nero”, a cura della compagnia teatrale “Hirondelle”. La piéce, che si svolgerà il 29 novembre, porterà alla luce le storie di diverse donne vissute ai tempi di Nerone, come quella tragica di Poppea, uccisa mentre era incinta.

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