NAPOLI – La Cantata dei Pastori è uno dei testi più longevi della nostra tradizione teatrale barocca, fu scritta alla fine del Seicento (1698) da Andrea Perrucci. Da più di tre secoli, è continuamente rappresentata con rimaneggiamenti e riscritture, in ultimo dallo stesso Peppe Barra.
La Cantata dei Pastori è il maggiore successo degli ultimi decenni della tradizione natalizia partenopea che dalla metà degli anni ‘70 del secolo scorso conquista le platee teatrali di tutto il mondo e di ogni età.
Una “macchina” fantastica e fiabesca che attinge al sapere centenario di una cultura della scena tra le più popolari e radicate dell’Occidente quale è quella delle sacre rappresentazioni della tradizione partenopea.
“A Messa, o a Teatro!” Questo dilemma, al termine della cena della Vigilia, negli anni passati, metteva in crisi il popolo napoletano. Messa di mezzanotte o “La Cantata dei Pastori”, sempre a mezzanotte, ma a teatro?
Peppe Barra è riuscito a mantenere questo appuntamento rituale, questa rappresentazione popolare, per più di quaranta anni.
Di nuovo insieme a Lamberto Lambertini, la ripropone in una nuovissima edizione, per offrire sorprese continue, colpi di scena imprevisti, risate irrefrenabili e lacrime di commozione.
Immaginate due napoletani, due morti di fame: Razzullo, scrivano in abiti settecenteschi, capitato in Palestina per il censimento voluto dall’Imperatore Romano; e Sarchiapone, suo compaesano, in fuga per i crimini commessi, mentre Giuseppe e la Vergine Maria vagano in cerca di alloggio per far nascere Gesù. Immaginate una tribù di Pastori in attesa del Messia.
Immaginate una turba di Diavoli, mandati da Lucifero sulla terra per uccidere la Sacra Coppia, spaventare e torturare in tutti i modi i due disgraziati compagni, che le provano tutte pur di trovare un lavoro che permetta loro di mangiare.
Teatro Italia di Acerra
Info 08118280134, 3333155417
Giovedì 4 gennaio, ore 20.45
Black Tarantella
presenta
Enzo Avitabile
in
Napoletana
testi e musiche Enzo Avitabile
con
Enzo Avitabile, voce, arpina, sax sopranino in MIb
Gianluigi Di Fenza, chitarra
Emidio Ausiello, cassa, tamburo, tamburino, castagnette
Marco Pescosolido, violoncello
Enzo Avitabile, tra i fondatori del Neapolitan power, si esibisce in uno speciale concerto in acustico dedicato alla canzone napoletana, che vede anche l’uso di uno strumento come l’arpina inventato per l’occasione.
Il suo è un canto libero e religioso ma anche profano, in cui la religione è innanzitutto un sentimento popolare più che liturgico, una preghiera laica che cerca di incontrare le persone e le emozioni perse in una risata.