NAPOLI – Il mondo accademico piange la scomparsa di Giovanni Brancaccio, ordinario di Storia Moderna presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” di Chieti – Pescara, dove ha diretto anche il Dipartimento di Studi Filosofici, Storici e Sociali.

Stimato storico partenopeo, classe 1949 e allievo di Giuseppe Galasso, Brancaccio ha combattuto negli ultimi due anni contro la malattia in silenzio, senza mai interrompere la sua proficua attività di ricerca. Autore di innumerevoli studi e pubblicazioni e di decine di libri, ha concentrato la sua attività sul “dialogo” disciplinare tra storia e geografia, nonché sulle strutture ecclesiastiche e sula vita religiosa del Mezzogiorno, sui mutamenti politici, economici e sociali del Regno meridionale in particolare nell’Età moderna.

Uomo e padre amorevole e osservatore privilegiato del mondo meridionale e del Meridionalismo, ha dedicato fino all’ultimo giorno la sua vita alla famiglia e alla Storia. A fine 2019 ha pubblicato il volume “Calabria ribelle. Tommaso Campanella e la rivolta politica del 1599”, che inaugurava la nuova collana “Biblioteca di Storia” dell’editore milanese Franco Angeli, mentre non più di qualche giorno fa veniva pubblicato il suo ultimo libro, “Politica e storiografia in Nello Rosselli”.

L’ultimo saluto domenica 7 novembre alle 18.00 nell’Arciconfraternita Santa Maria del soccorso all’Arenella (piazza Giacinto Gigante, Napoli).

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