NAPOLI – Un’opera di forte creatività animerà, domenica 22 settembre 2024 alle 17:30, l’anfiteatro del Parco Attianese di Pianura, a Napoli, a ingresso gratuito, per l’ultimo appuntamento della seconda edizione di Pianura Opera House. In scena “Sacrificio d’ammore”, riscrittura in lingua napoletana di John Ford, uno degli autori più “acidi” ed estremi del teatro elisabettiano. L’evento, curato dal Teatro Stabile delle Arti Medioevali, rientra nel programma della terza edizione di “Affabulazione. Espressioni della Napoli policentrica”, rassegna promossa e organizzata dal Comune di Napoli e finanziata dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura.
Fu proprio il drammaturgo britannico nel dramma “Love’s Sacrifice” a portare in scena la vicenda di Gesualdo da Venosa che ebbe una eco in tutta Europa. Il compositore, appartenente a un ceto di altissima aristocrazia napoletana, è legato al territorio di Pianura-Soccavo per via della citazione del Cratere degli Astroni nella vicenda più drammatica della sua esistenza. L’opera di Ford, che ebbe Pavia come ambientazione, è stata al centro di un workshop di Pianura Opera House con il quale è stato possibile analizzare un testo raramente rappresentato ma fortemente legato alla storia napoletana. Il percorso, avviato con il lavoro del regista americano David Petrarca che ha proposto l’opera originale con un gruppo di attori napoletani selezionati con open call, prosegue ora con la mise en espace nel polmone verde a Nord di Napoli.
Il culmine del progetto è affidato all’opera che vede in campo il grande regista napoletano Carlo Cerciello che restituisce un adattamento-riscrittura di Ford in un ibrido di lingua napoletana antica e postmoderna che, a distanza di quattro secoli, riporta la vicenda nella sua originale e reale ambientazione napoletana. Gian Maria Cervo e Roberto D’Avascio, autori della drammaturgia-riscrittura in lingua napoletana, hanno attinto a citazioni che includono molti autori che hanno fatto la storia dell’idioma partenopeo: da Giordano Bruno ai tre Giambattista del napoletano (Basile, Marino, Della Porta), da Salvatore Di Giacomo a Scarpetta, dalle farse cavaiole fino a De Filippo. L’adattamento si è arricchito delle riflessioni sul genere che un dramma seicentesco non avrebbe potuto svolgere, almeno non nei termini in cui vengono proposti in questa riscrittura, riflessioni che aumentano la dimensione a girotondo pre-schnitzleriano del testo di Ford.
La messa in scena è arricchita dalla scelta di Cerciello che ha fatto comporre pezzi dal sapore barocco (madrigali e frottole) al compositore Paolo Coletta, suo storico collaboratore, che li ha concepiti appositamente per l’ensemble di attori che hanno preso parte al laboratorio.
Il cast, diretto da Carlo Cerciello, è composto da: Gian Maria Cervo, Umberto Ranieri, Fabio Rossi, Rosario D’Aniello, Massimo Fusco, Antonio Brancaccio, Carlo Di Maio, Andrea Di Miele, Renato Bisogni, Marina Bellucci, Martina Ronga, Mariachiara Falcone, Teresa Barretta, Angela Bertamino. Aiuto regia Aniello Mallardo. Assistente alla regia Cecilia Lupoli.
L’evento, sorta di ibrido tra una mise en espace e un concerto barocco, seguito da un aperitivo light, sarà ospitato nell’anfiteatro del parco Attianese (via Provinciale Napoli, Pianura). La partecipazione è gratuita fino a esaurimento posti prenotandosi alla email ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com.