NAPOLI – Sarà prorogata fino al 25 aprile la mostra “Dante a Palazzo Reale” inaugurata lo scorso 3 dicembre, a Palazzo Reale di Napoli e inizialmente prevista fino al 1° marzo 2022.

Ancora due mesi, quindi, per visitare l’esposizione, curata da Mario Epifani direttore di Palazzo Reale e da Andrea Mazzucchi, del Dipartimento Studi Umanistici della Federico II, che celebra il Sommo Poeta ed incentrata su tre tele raffiguranti episodi della Divina Commedia, eseguite dal pittore Tommaso De Vivo.

Ancora un mese, invece, alla data del 25 marzo il “Dantedì”, la giornata nazionale in cui viene ricordato il Ghibellin fuggiasco con numerose iniziative in tutta Italia promosse dal Ministero della Cultura e, naturalmente, anche a Palazzo Reale di Napoli.

La mostra, allestita negli spazi della cosiddetta “Galleria del Genovese”, antico collegamento con il Teatro di San Carlo, pone al centro dell’attenzione i tre dipinti di De Vivo, che rappresentano l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, realizzati per il re d’Italia Vittorio Emanuele II, che sono esposti a confronto con altre testimonianze della fortuna di Dante nell’arte napoletana intorno alla metà dell’Ottocento, dal celebre dipinto di Domenico Morelli raffigurante Dante e Virgilio nel Purgatorio (1844), a quello di Luigi Stanziano Dante nello studio di Giotto (1864).

La peculiarità della mostra che ne ha decretato il successo, oltre alla partecipazione di pubblico di varie fasce d’età, è che oltre all’esposizione dei dipinti, l’esposizione offre un percorso di visita vario e interattivo arricchito dalle proiezioni multimediali, realizzate da Stefano Gargiulo (Kaos Produzioni) che illustrano, attraverso immagini tratte da codici miniati, il viaggio di Dante nell’aldilà e da un album di litografie di Antonio Manganaro che illustra in tono satirico L’Esposizione marittima visitata da Dante e Virgilio (1871).

Nel corso degli studi per la realizzazione della mostra sono stati ritrovati l’atto di battesimo di Tommaso De Vivo che ne certifica il luogo e di nascita la data, a Napoli il 20 febbraio 1794, grazie alle ricerche degli storici dell’arte Antonella Delli Paoli e Carmine Napoli. Fino ad ora, infatti, si riteneva che il pittore fosse nato all’incirca nel 1790 a Orta di Atella, ma i documenti conservati presso l’Archivio di Stato e l’Archivio Diocesano di Napoli ne hanno dato la prova definitiva.

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