NAPOLI – Le sonorità r’n’b incontrano le note leggere del pop in “Terra Viva 2.0”, ristampa in cui Luigi Libra lascia che sia la musica a raccontare di sé: dai successi di “Terra Viva” fino agli ultimi brani realizzati per il suo docufilm omonimo. «Le radici della terra sono la cosa più sacra alla quale prestare fede», così il cantautore scrive nel suo successo “Terra viva”, primo singolo dell’album, in cui racconta la bellezza della terra in cui vive e racconta della profondità delle sue radici.

Nel disco dodici i brani dedicati al docufilm “Terra Viva”, tra cui cinque nuovi con gli arrangiamenti di Mariano Bellopede, gli archi e la direzione di Arcangelo Caso, il pianoforte e le tastiere di Antonio Ottaviano e Bellopede, le chitarre di Claudio Romano, le chitarre e i plettri di Andrea Palazzo, il basso di Corrado Calignano e Pasquale Di Fiore, la batteria di Fabio Malfi e Mauro D’Ambrosio, la tromba e il flicorno di Gianfranco Campagnoli e Peppe Fiscale, il sax di Pino Cicarelli, le percussioni di Rosario Scotti, Nino Yambù Pomidoro e Ciccio Merolla, i cori del Peter’s Gospel Choir, di Vania Di Matteo e di Alfredo Irace.

«L’album è un’esplosione di emozioni allo stato puro. In questo lavoro racconto le sensazioni che ho vissuto compiendo questo meraviglioso viaggio attraverso la gente e il territorio alla scoperta delle origini della mia terra, delle sue inestimabili bellezze e dei suoi misteri ricchi di cultura. “Terra Viva 2.0” parla anche del mio percorso personale: ripercorrere un presente che mi ha letteralmente catapultato nel passato, per poi farmi rimbalzare nel futuro, è stato qualcosa di quasi inspiegabile. Bisogna vivere certe emozioni per poterle raccontare in maniera spontanea, io l’ho fatto attraverso il docufilm e, soprattutto, attraverso la musica, che mi accompagna da sempre nel mio presente, nel mio passato e nel mio futuro», spiega Libra.

Un viaggio alla scoperta del proprio territorio, quello che compie Luigi Libra in giro per la Campania nel suo docufilm, accompagnato costantemente dalle canzoni di “Terra Viva 2.0”. Alla ricerca di ispirazione per il nuovo album omonimo, Luigi vive a Posillipo con la moglie e i figli, ma sente che gli manca qualcosa. Così, accetta il consiglio del suo amico Peppino Di Capri che lo incoraggia, per ritrovare l’ispirazione, a partire alla scoperta della Campania: un viaggio che lo guiderà alla scoperta di tradizioni antiche, come “L’alzata del Giglio” di Flumeri, e di terre nascoste tra le colline avellinesi e beneventane. Al ritorno, Luigi è cosciente di una verità che prima non conosceva: l’importanza delle radici della propria terra. Così, rientrato a casa e riappacificato con la moglie, il cantautore scrive il suo prossimo successo: “Terra viva”, in cui racconta la bellezza della terra in cui vive e della profondità delle sue radici.

Il film prima e adesso il disco si pongono come obiettivi quello di restituire ai campani le meraviglie della propria regione, spesso sconosciute anche a loro, e agli italiani di mostrare le tradizioni, le culture e le bellezze della Campania e di concentrare l’attenzione anche sull’importanza della musica, su come sia capace di unire le persone e parlare della bellezza attraverso le note, motore della vita di ogni essere umano, capace di risvegliare emozioni assopite e di stimolare la voglia di viaggiare e di riscoprire le proprie origini.

«Noi siamo figli di questa terra e ognuno di noi dovrebbe conoscere a fondo il carattere della propria madre. Questo viaggio per me rappresenta esattamente questo: un percorso nei meandri della mia cultura. Da buon figlio mi sono sfamato non soltanto del patrimonio gastronomico, ma anche del patrimonio della strada, dei contadini, degli imprenditori, che lavorano questo territorio. “Terra viva” significa libero da ogni cosa: libertà di pensiero, di educazione, di scelte. “Terra viva” rappresenta i figli liberi di questa terra», continua Luigi Libra.

“Terra Viva” diventa anche un libro omonimo, edito da Homo Scrivens e con la prefazione a cura di Antonello Perillo, caporedattore Rai Tg3. Nel libro sono raccolti diversi scatti fotografici del docufilm con commenti degli attori e cenni storici ai luoghi delle riprese, per creare un’ulteriore testimonianza delle eccellenze imprenditoriali, territoriali, culturali e ambientali della Campania. Alle fotografie, infatti, sono allegate anche le biografie delle eccellenze campane che hanno aderito al progetto, con una sezione dedicata ai personaggi illustri dell’enogastronomia, medicina, cultura e ambiente della regione.

Track list

1. Terra Viva – 03’34’’

2. ‘O sole ca coce – 03’28’’

3. Tu ca nu chiagne – 02’24’’ (rifacimento)

4. Ce pienze maje – 03’01’’

5. Io vulesse – 03’03’’

6. Il suo nome è Paolo Limiti – 03’33’’

7. Voglio turna’ a Marechiaro – 03’34’’ (nuovo)

8. Parappappa’ Carme’ – 03’39’’

9. ‘O Viento – 05’14’’ (nuovo)

10. Nun ce staje – 03’56’’ (inedito)

11. Senza Veleni – 03’30’’ (inedito)

12. Nu pensiere e notte – 04’16’’

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