“Dicono che il primo amore non si scorda mai. Credo che sia così anche per un insegnante appassionato che conosce la sua prima classe. È una storia d’amore. Donare il proprio sapere con passione e educare alla vita è il regalo più bello ed entusiasmante che ogni docente possa fare ai propri alunni. È una missione. Quando per la prima volta varcai da insegnante la porta di quella scuola media, un brivido mi pervase tutta la schiena. Era la stessa scuola che 14 anni prima avevo frequentato da studentessa.
“Sarà solo per un mese, il tempo di tirare su due soldi e ripartire”. Era questo che continuavo a ripetermi salendo le scale che conduce- vano alla porta della mia prima classe. La bidella mi accolse con un sorriso e mi accompagnò all’ingresso della IIA.
“Solo per un mese. E magari mi divertirò pure!” mi ripetei, ed entrai. Gli alunni mi accolsero con un incuriosito “Buongiorno”.
“La prima impressione è quella che conta” pensai, “sii esigente e autorevole”.
Esigente e autorevole. Anni più tardi, con le Costellazioni Sistemiche, avrei scoperto che questo modello d’insegnamento lo applicavo per- ché ricevuto a mia volta dalla mia insegnante di Latino e Greco al liceo: la terribile ed enciclopedica professoressa Cappelli. Colei che mi aveva fatto “tremar le vene e i polsi”.
Così in quel primo momento, davanti ai miei primi alunni, mi cucii addosso la maschera della Cappelli.
Mi accorsi che i ragazzi mi osservavano, pronti a cogliere ogni minima sfumatura dei miei comportamenti.
“Sarà buona? Darà molti compiti? Voti alti o bassi?” erano le domande che leggevo nei loro occhi vispi. “
“Pedagogia Interiore” di Mariangela di Pasquale, è attualmente in coedizione, SIA (Scuola Interiore APS) e Macro Edizioni. Il libro è in distribuzione in prima edizione da Maggio 2022. Il testo di Mariangela di Pasquale, si rivolge a tutti coloro che hanno a cuore l’educazione e il benessere dei bambini. Il manuale della prof.ssa di Pasquale, è in qualche maniera il coronamento di un percorso di ricerca durato diversi anni. Una via tracciata che sembra aprire le porte alle nuove metodologie educative. Un metodo, quello presentato dall’autrice, che prende il nome di “pedagogia interiore” e che assiste il bambino in tutte le sue fasi di crescita.
Il libro sperimenta il nuovo metodo attraverso la “scuola interiore delle arti”, un processo sperimentato all’interno del sistema scolastico, dove insegnanti, educatori e psicologi, hanno messo insieme le loro forze, per regalare ai più piccoli un “modo diverso di fare scuola”. Un metodo, quello presentato nel testo, volto a garantire ad ogni alunno il diritto alla felicità e ad un apprendimento sereno e creativo.
Mariangela Di Pasquale, nei primi capitoli, presenta la storia della scuola, sottolineando l’importanza di creare una vera riforma scolastica che metta al centro i bisogni sociali e psicologici dei più piccoli. Da qui un discorso importante sulle Neuroscienze, sulla psicologia umanistica, sull’intelligenza emotiva, e sulla necessità di educare i più piccoli all’ambiente e alle arti.
È il metodo SIA, tuttavia, il protagonista indiscusso: un metodo che ha come base tre concetti essenziali: ama e lasciati amare, fidati di te, e conosci te stesso.
Un testo, quello di Mariangela di Pasquale, che non racchiude insieme solo nozioni teoriche, ma che basandosi sulla reale esperienza autoriale, racconta la storia di una generazione che si approccia al nuovo modo di vivere la scuola. Il testo è arricchito da reali testimonianze di chi la scuola “delle arti interiori” l’ha vissuta e la vive sulla sua pelle.
Un testo chiaro e semplice, ma soprattutto capace di coinvolgere lettori di ogni categoria. Un libro che grida a voce alta “la scuola che vorremmo” per i nostri bambini. Una scuola con professori preparati ed empatici, giusti spazi per il movimento e l’arte. Una scuola che sia realmente alla portata di tutti e che al di là della sua obbligatorietà, sia pronta ad accogliere le esigenze e le necessità proprio di tutti.
Può esistere una scuola in cui l’apprendimento includa il benessere e la felicità? Per più di vent’anni docenti, educatori e artisti si sono uniti per creare un innovativo metodo pedagogico finalizzato a soddisfare in primo luogo i bisogni sociali e psicologici degli studenti: bisogno di amore, di autostima e di autorealizzazione del proprio potenziale umano. La Pedagogia Interiore guarda negli occhi il bambino, crede in lui e ha piena fiducia nelle sue infinite potenzialità. Il bambino è un seme che contiene già la promessa di diventare un albero. È necessario introdurre nella scuola una materia finalizzata alla pratica dell’educazione all’affettività, all’intelligenza emotiva, alla conoscenza del proprio sé e alle arti, Teatro, Cinema, Danza, Pittura, Musica, quali mezzi indispensabili per la crescita equilibrata e consapevole dell’individuo. Il metodo, supportato dalle più recenti scoperte delle neuroscienze, trae origine dalle grandi pedagogie di Pestalozzi, Montessori, Steiner, Rogers, Hellinger, e da psicologi e ricercatori, con l’obiettivo di edificare una scuola in cui sia garantito ad ogni alunno il diritto alla felicità e ad un apprendimento sereno e creativo.
Dott.ssa di Pasquale ci può parlare del suo ultimo lavoro editoriale e soprattutto il tipo di tematica che tratta?
“La tematica è la felicità e il benessere del bambino.
Il libro è un manuale pedagogico che descrive il metodo da me creato “Pedagogia interiore”, finalizzato a sostenere bambini e ragazzi nei loro bisogni sociali e psicologici. Sono partita da questa riflessione che da sempre mi accompagna nel mio continuo apprendistato di docente: Può la scuola occuparsi del benessere dei propri studenti? Si può creare un ambiente scolastico che non incuta paure o ansie ma sia un luogo in cui apprendere in modo sereno e creativo?
La “Pedagogia interiore” è nuovo metodo educativo, un laboratorio di ricerca e sperimentazione a cui ho dato vita con altri educatori e docenti attraverso la creazione della Scuola Interiore delle Arti (SIA).
Per 20 anni abbiamo lavorato con centinaia di bambini e ragazzi dai 3 ai 20 anni, sperimentando e selezionando le metodologie educative che fossero in grado di favorire un apprendimento sereno e portassero l’alunno alla piena realizzazione del suo potenziale umano. In questi anni abbiamo cercato di realizzare la scuola che vorremmo, sviluppando prassi e metodi che possono cambiare il sistema scolastico e aiutarlo ad essere un luogo dove istruzione ed educazione siano parti uguali e necessarie.
Una scuola nuova, che non sceglie tra apprendimento cognitivo o emozionale ma che integra e dà valore a entrambi.
Voglio una scuola in cui l’alunno sia realmente il protagonista di ogni azione educativa, una scuola fondata sull’amore e l’empatia e non sulla paura; sull’autostima e la fiducia in sé, anziché sulla competizione o sul binomio premio/punizione. Voglio una scuola che favorisca non solo la conoscenza di contenuti ma anche la conoscenza della propria interiorità, delle proprie emozioni, della “parte animica” che alberga in ogni essere umano. Per questo nel libro propongo una scuola Interiore, la scuola che è dentro ognuno di noi. L’insegnante deve cambiare il suo punto di vista, scendere dalla cattedra e diventare un osservatore, mettersi a servizio di quel maestro che è l’alunno. La Scuola Interiore guarda negli occhi il bambino, lo abbraccia, lo fa sentire amato, sempre, ed è per questo che questo metodo è definito “rivoluzionario”.”
Un libro dedicato ai suoi studenti, e rivolto principalmente a docenti e genitori, come mai è nata questa esigenza di voler comunicare proprio con loro? Cosa l’ha spinta?
“L’amore e il profondo rispetto che ho per il mondo infantile e adolescenziale è stata la mia forza motrice. Credo che ogni bambino vada sostenuto, ascoltato, incoraggiato; in una società che ha a cuore il benessere dell’intera umanità, gli adulti devono essere a servizio dei bambini. Come insegnanti, genitori, adulti della Comunità Educante siamo tenuti a conoscere e soddisfare i loro bisogni principali e rispettare i loro diritti.
Ogni bambino nasce col diritto di essere felice. Per questo, nella Scuola che voglio il diritto alla felicità e al benessere deve essere garantito e inserito nel Regolamento d’Istituto.
La Pedagogia Interiore® si pone come obiettivo principe di sostenere bambini e ragazzi nell’esprimere e soddisfare i loro bisogni di appartenenza, autostima e autorealizzazione per favorire una crescita serena e consapevole”.
Un libro che può essere quindi d’aiuto anche ai genitori. Ha avuto dei riscontri da parte di qualche mamma o papà?
“Il libro ha fatto sì che molti genitori, dopo la lettura, si siano incuriositi e abbiano desiderato conoscere il metodo più da vicino. Sono quindi venuti a Rimini a fare in presenza i moduli della Formazione in Pedagogia Interiore che permette non solo di conseguire l’attestato di Educatore artistico-pedagogico SIA ma fornisce strumenti concreti per conoscere sé stessi e migliorare il proprio ruolo di genitore-educatore. E’ necessaria una profonda consapevolezza per poter educare in modo efficace le nuove generazioni. Conoscersi in profondità, migliorare le proprie capacità empatiche e assertive, apprendere nuovi strumenti per sostenere al meglio i figli è la grande sfida educativa che ogni genitore è chiamato ad affrontare. Nella mia visione pedagogica l’educatore è l’educato. È necessario quindi prima educare sé stessi, conoscere profondamente chi siamo se vogliamo realmente educare. Nella Formazione i genitori, assieme a docenti di vario ordine e grado hanno modo di conoscere il proprio Sé, di confrontarsi e crescere insieme in modo armonico, riscoprendo ognuno qual è il loro “giusto posto” nell’educazione. Apprendono così “sulla propria pelle”, l’importanza dell’educazione sensoriale, emozionale, sistemica, dell’educazione alla comunicazione verbale nonviolenta, conoscono ed imparano ad applicare tecniche pedagogiche e artistiche che favoriscono l’empatia, l’autostima e la piena realizzazione del proprio potenziale umano, in un contesto ludico, profondo e gioioso.
Diversi sono i genitori che, dopo aver intrapreso questo percorso, mi hanno condiviso i reali benefici tratti sia a livello di benessere personale che di strumenti appresi e applicati nel proprio contesto familiare. Approcciarsi al metodo SIA significa migliorare la relazione con sé stessi, con i propri figli e famiglia”.
Il libro “Pedagogia interiore” ci illustra un sistema di insegnamento che tutti vorremmo. Com’è cambiata secondo lei, la scuola e, quali saranno le altre modifiche che potranno nascere?
“Nel primo capitolo del libro descrivo la scuola di ieri e di oggi e sostengo l’urgenza di creare una “vera” riforma scolastica che tenga conto non solo dell’istruzione ma anche e soprattutto dell’educazione, e quindi dei bisogni sociali e psicologici dei bambini e ragazzi.
Se guardiamo alla storia della scuola italiana possiamo notare che nel corso dei secoli, a parte l’eccezionalità di qualche maestro illuminato, tutta l’azione didattica del nostro Ministero dell’Istruzione si è concentrata quasi esclusivamente sul metodo dell’in-ducere, “immettere” contenuti, nozioni, quindi prevalentemente sull’istruzione.
È fondamentale per i docenti lo studio dei grandi pedagogisti come Socrate, Rousseau, Pestalozzi, Steiner, Montessori, Lodi, Milani, Zavalloni Munari; di psicologi o ricercatori come Maslow, Rogers, Goleman, Hellinger, Rosenberg, e di tutti quei maestri che nel corso della storia hanno valorizzato i talenti e le risorse interiori del bambino, osservandolo nella sua completezza. Questi grandi pedagogisti e psicologi della storia hanno sempre sostenuto che il sistema induttivo, basato cioè sulla sola istruzione è inutile e dannoso; il primo obiettivo della scuola dovrebbe essere un’educazione finalizzata al benessere e allo sviluppo dell’essere umano. L’educazione è un atto d’amore, di cura, d’ascolto profondo dei nostri alunni o figli. Educare, da ex-ducere, significa tirare fuori i pensieri unici e straordinari di ogni bambino, rivolgere la nostra attenzione al suo mondo interiore, alla sua anima, è questa la più grande innovazione che possiamo portare nel sistema scolastico, ed è una rivoluzione copernicana. Questo modello di scuola basato sulla mera acquisizione di nozioni e contenuti non può più essere efficace considerando la velocità dei cambiamenti che stiamo attraversando. Siamo nella cosiddetta “era della complessità”, non si tratta solo di formare bravi studenti che immagazzinano quanta più cultura possibile, ma esseri umani, persone complete a trecentosessanta gradi. Io sogno un Ministero dell’Istruzione formato da persone veramente competenti in ambito educativo e non da politici o burocrati. Un Ministero composto da studiosi, pedagogisti, psicologi, insegnanti allineati con la visione dei grandi maestri e educatori che hanno fatto la storia dell’istruzione e dell’educazione.
L’insegnante della Scuola Nuova è chiamato a lavorare anche con la componente emotiva, interiore, propria e dell’alunno, al fine di comprenderla e di valorizzarla nel suo operato. Si tratta di trarre fuori i sentimenti che sono alla base di qualunque apprendimento cognitivo.
So di essere una docente sognatrice, le riforme finora attuate hanno solo ulteriormente burocratizzato la scuola e demotivato alunni e insegnanti, ma mi auguro siano queste le vere modifiche che saranno apportate per il benessere del nostro sistema scolastico”.
Secondo lei, L’IA può influire sul sistema scolastico? Se sì, in che modo?
“Sono d’accordo sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nelle scuole ma solo in una minima parte didattica. È giusto stare a passo con i tempi dei nostri giovani, ma credo che vadano educati sempre di più a pensare con la propria testa, a mollare di più i cellulari e ad imparare a guardarsi di nuovo negli occhi. Se vogliamo costruire una nuova umanità dobbiamo investire sui nostri studenti, nella pratica delle Life Skills, le competenze di vita. Abbiamo bisogno di giovani con teste pensanti e cuori pulsanti”.
Un sistema dove gli insegnanti sono empatici e soprattutto possono comprendere effettivamente i bisogni dei più piccoli, quanto c’è bisogno oggigiorno di avere insegnanti del genere?
“Ne abbiamo un bisogno urgente. È necessario formare i docenti all’empatia, ad una comunicazione efficace che li renda carismatici, motivatori, affabulatori.
Come sostiene anche il filosofo Umberto Galimberti per fare davvero l’insegnante “non è sufficiente che questi vinca un concorso che misura la sua cultura, è necessario anche che si sottoponga ad un test che misuri se è empatico o meno.” La parola empatia, dal greco en, “dentro” e patos, “sentimento”, indica la capacità di comprendere i sentimenti ed emozioni altrui, la capacità di “mettersi nei panni dell’altro”, di includere e rispettare il suo punto di vista. L’empatia è un importante punto di forza nella vita. È una competenza che se è poco presente nel docente deve essere sviluppata e appresa sempre di più.
Il metodo della Pedagogia Interiore® utilizza diversi esercizi di autoanalisi, tecniche di comunicazione efficace e meditazioni sociali, che permettono di risolvere le dinamiche che riguardano la mancanza di autostima come le relazioni conflittuali, le difficoltà d’integrazione sociale, la non accettazione di sé stessi e degli altri. Riconoscere il proprio stile di comunicazione (passivo, aggressivo, empatico o assertivo) è sempre utile in ogni tipo di relazione, ma per l’insegnante è assolutamente necessario. Attraverso la continua sperimentazione e pratica dei vari stili e modalità di comunicazione che si attivano nel quotidiano, studenti, docenti e genitori accrescono la capacità di riconoscere i propri comportamenti comunicativi, verificarne l’efficacia e acquisire le competenze per modificare gli stili disfunzionali. Tutti i docenti dovrebbero, attraverso la pratica e l’esercizio su sé stessi, essere educati all’empatia, all’autostima, a fidarsi del proprio potenziale umano, per poter aiutare i propri studenti a fare altrettanto. L’insegnante che si fida di sé e dei propri alunni, che educa all’autostima è il maestro empatico e assertivo. È un insegnante che desidera ardentemente favorire la crescita dell’alunno perché lo ama. Quello che cerca di trasmettere allo studente è: “Ti voglio bene, mi sta a cuore la tua crescita e formazione.” Il maestro empatico-assertivo non ha paura di esprimere sé stesso, sa ascoltare gli altri e tiene in considerazione le loro opinioni anche se sono diverse dalle sue, si muove con rispetto ma anche con fermezza. È un instancabile motivatore che, attraverso l’entusiasmo di ciò che insegna, educa all’autorealizzazione e sprona sempre l’alunno a farcela da solo: “Sei capace, sei in grado di farlo. Tu vali. Fidati di te!”
In che momento nasce il bisogno di scrivere e soprattutto cosa si aspetta da questo lavoro editoriale?
“Nasce dall’amore per la parola, dal bisogno di esprimere agli altri il sogno che ho nel cuore di dar vita ad una scuola nuova per una nuova umanità. Sono molto grata al mio editore Giorgio Rosso di Edizioni Macro. È una persona allineata con la visione della Scuola Interiore delle Arti e che ha da subito sostenuto il progetto. Quello che mi aspetto è che dalla lettura di questo libro sempre più docenti e genitori decidano di conoscere, sperimentare e mettere in pratica il metodo SIA, nelle scuole e nella propria vita”.
Ha intenzione di portare questo libro all’interno dei plessi scolastici?
“Essendo il libro un manuale pedagogico, mi capita spesso di essere contattata dalle scuole e dai docenti che vogliono apprendere nuovi metodi educativi. Quindi propongo loro un incontro di due ore, dove attraverso una conferenza esperienziale hanno la possibilità di conoscere e sperimentare alcune tecniche della Pedagogia Interiore. In sole due ore ho visto spesso molti insegnanti aprirsi gli uni agli altri, guardarsi negli occhi e abbracciarsi come mai avevano fatto in tutto il loro percorso scolastico. La scuola è, e deve essere, una palestra che educa all’amore, al rispetto e alla conoscenza del proprio sé”.
Ha in mente di scrivere qualcos’altro? Se sì, su che genere?
“In quest’ultimo periodo mi capita spesso di lavorare con bambini e adolescenti con l’Educazione Sistemica che fa principalmente riferimento al metodo delle Costellazioni Familiari e Sistemiche del pedagogista e psicanalista Bert Hellinger. Nei suoi studi Hellinger mette maggiormente in luce come ogni individuo dalla famiglia non eredita solo il patrimonio genetico ma anche le paure, i comportamenti, i sentimenti di colpa e di esclusione che sono parte del proprio sistema familiare. L’Educazione Sistemica si focalizza sulla comprensione di come funzionano e interagiscono i sistemi complessi come la famiglia e la scuola. Attraverso attivazioni esperienziali mette in luce le dinamiche fra i diversi sistemi e i singoli membri del sistema per riportare e mantenere l’armonia che è alla base di un buon ambiente educativo. Raccontare queste esperienze di vita vissute con i miei studenti durante il lavoro delle costellazioni sistemico-familiari è il progetto del prossimo libro a cui sto iniziando a pensare”.
Link per l’acquisto del libro o maggiori informazioni
https://www.scuolainteriore.org
Link di vendita online:
https://www.gruppomacro.com/prodotti/pedagogia-interiore
https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__pedagogia-interiore-mariangela-di-pasquale-libro.php?id=206235