Presentato all’Hotel Mediterraneo “InCanto”, l’Albero d’Artista 2021 firmato Lello Esposito (VIDEO)

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NAPOLI – “L’InCanto di una Sirena che rifulge ammaliando con la sua lucente presenza, una stella a cinque punte che in occasione del Natale ci riporta alla memoria l’astro luminoso della grotta di Betlemme: una luce simbolica di augurio e di speranza per una possibile e necessaria rinascita dopo il lungo periodo di buio, rappresentato dal diffondersi e perdurare della pandemia. Una capacità di adattamento al mutamento che esprime formalmente anche la mia Sirena. Il suo busto è un omaggio alle antiche statue greche che, private di gambe e braccia, concentravano nel volto la loro carica espressiva e comunicativa”. Questo e molto altro dietro InCanto, l’Albero d’Artista 2021 firmato da Lello Esposito per il Renaissance Naples Hotel Mediterraneo.

Fino al 9 gennaio l’Albero d’Artista, presentato con un video sui social, è visibile nella hall dell’hotel in via Ponte di Tappia assieme ad un’altra installazione sempre ispirata allo stesso tema. A inaugurare l’installazione, l’assessore al Turismo del Comune di Napoli, Teresa Armato accolta dal proprietario dell’hotel Salvatore Naldi e l’artista Lello Esposito sotto le note del violino del maestro Lino Cannavacciuolo.

Leggenda e contemporaneità nell’Albero-installazione InCanto: dalla “Capa ‘e Napule” alla storia d’amore tra Vesuvio e Partenope e un riferimento al mare e a Capri, che unisce in un certo senso anche il Renaissance Naples Hotel Mediterraneo all’isola dove la stessa proprietà – Sng Hotels – aprirà in primavera la nuova struttura alberghiera “Pazziella Garden & Suites”. Negli anni scorsi a realizzare l’albero sono stati – oltre a Lello Esposito che ha curato anche la prima installazione – Riccardo Dalisi, Marco Ferrigno per due volte, Ana Soler, Gian Barbato, Mediaintegrati.

“All’interno di un albero-struttura, che visivamente richiama la forma di un cono vulcanico che sembra volerci nuovamente incantare con la storia del suo perduto amore Vesuvio che, originariamente, secondo una leggenda dell’800, era un centauro follemente innamorato di Lei. Purtroppo per i due innamorati anche Zeus, il padre di tutti gli Dei, geloso di questo sentimento, non riuscendo ad avere per sé la bellissima Sirena, trasformò Vesuvio in un vulcano, separando così per sempre i due amanti Partenope si lasciò morire ed il suo corpo fu trascinato dal mare ai piedi del Vesuvio, lì si dissolse, prendendo la forma della città di Napoli. La mia Sirena ha perso prima le sue ali e successivamente la sua coda di pesce, ma si è saputa simbioticamente rigenerare col Corno, inteso qui come elemento positivo e beneaugurante. La punta del Corno diviene l’ancoraggio con la Terra. La Sirena dunque muta ancora, si fa appunto terrena e lo fa per amore per ricongiungersi finalmente al suo amato Vesuvio e poter così continuare, nel tempo infinito dell’eternità, la sua ciclica alternanza di vita/morte, mutazione e rinascita”. Lello Esposito

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