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NAPOLI – Da venerdì 1 a domenica 10 aprile, al Teatro Augusteo di Napoli sarà in scena la magnifica star internazionale Amii Stewart, accompagnata dalle straordinarie Lucy Campeti e Francesca Haicha Tourè, interpreti del musical intitolato “La via del Successo” di Tiziana D’Anella e Lena Sarsen.

Lo spettacolo è liberamente ispirato alla carriera del gruppo vocale femminile statunitense “Diana Ross & The Supremes”, in auge negli anni ’60, che grazie al team produttivo della Motown Records arrivarono con 12 singoli in vetta alla classifica Billboard Hot 100 e alla classifica r&b. All’apice del loro successo, a metà degli anni ’60, i media cominciarono a parlare di loro come possibili rivali dei Beatles. “La via del Successo” richiama in più punti la carriera di questo epocale gruppo femminile.Come da tradizione del classico musical americano, ampio spazio è dedicato al ballo e alla grande orchestra dal vivo, che permettono di trasmettere la contagiosa allegria e il ritmo trascinante delle canzoni, lasciate rigorosamente in inglese. Ben 26 saranno infatti i brani in programma, tutti notissimi al grande pubblico. Tra questi “Listen”, “Think”, “I’m telling you”, “You can’t hurry love”, “Stop! In the name of love”, “I feel good”, “Soul man”, “Joyful Joyful”. Brani di autori vari e dei The Supremes, Aretha Franklin, Tina Turner, James Brown, Dreamgirls vengono riportati in chiave moderna e con una robusta dose di r&b, soul e pop. Il tutto condito da uno sfavillante allestimento scenico, costumi scintillanti, e potenti mezzi illuminotecnici e audiovisivi.Il cast artistico vede Amii Stewart nel ruolo di Karen; Lucy Campeti è Mary; Francesca Haicha Touré è Frenchie; Will Weldon Roberson veste i panni di Martin Thomas; Jean Michel Danquin quelli di Roger Peterson e di Frank; Sergio Muniz quelli di Alan Coleman; Martina Gatto è invece Betty, la sarta e la giornalista. Con loro in scena 4 ballerini e 12 elementi di orchestra dal vivo.Il cast creativo vede alla regia Enzo Sanny; agli arrangiamenti musicali il Maestro Marco Tiso; alle coreografie Jean Michel Danquin. Le scene sono di Andrea Bianchi, i costumi di Martina Piezzo. Il disegno luci è di Massimo Tomasino, mentre quello audio è a cura di Sergio Barlozzi.

Sinossi

In una scuola di musica di Detroit, tre amiche, tre ragazze di colore: Karen, Mary e Frenchie, fanno parte dello stesso gruppo di studi. Siamo fra gli anni ’60 e ’70, hanno talento e la loro ambizione è di mettere in scena uno spettacolo musicale. Grazie ai contatti di Frenchie riescono ad arrivare a New York per incontrare Martin Thomas, il più importante manager di musica afroamericana, che crede nelle loro innegabili doti vocali e organizza un concerto nel prestigioso Saint James Theatre di New York. Presente alla serata ci sarà Roger Peterson, presidente della Dolly Records, che le ingaggia per un contratto discografico. Da qui, con una trasposizione di teatro nel teatro, si assisterà ai vari tour di concerti delle tre ragazze; al percorso della loro carriera, seguita costantemente dal giornalista Alan Coleman che le ospiterà anche nel suo salotto televisivo; e all’ascesa verso il proclamato successo.

Note di regia

Credo siano passati oltre 30 anni da quando vidi “La rosa purpurea del Cairo” di Woody Allen. E’ il sogno. Nient’altro che il sogno. Noi guardiamo lo schermo e lo schermo ci dà ciò che desideriamo, regalandoci spesso quel poco di astrazione dal reale che tanto affascina. Il teatro, per quanto possa racchiudere in sé generi diversi, resta sempre da vivere sino in fondo. Ti spinge, come se una forza soprannaturale volesse prepotentemente emergere dal profondo per uscire allo scoperto. Il mio personale percorso, come prolifico produttore del panorama teatrale italiano, e poi anche come regista di molti degli spettacoli che produco, mi ha visto nascere musicista e cantante. Erano gli anni ’70 e il mio repertorio era proprio il rhythm&blues. Leggere il testo di Tiziana D’Anella e Lena Sarsen mi ha riportato indietro a quegli anni, a quei sapori, a quel ritmo. La volontà di realizzare registicamente e produttivamente la messa in scena di questo spettacolo è stata pressoché immediata. Certo, non è stata un’impresa facile mettere in scena una storia con una colonna sonora formata da brani che hanno contraddistinto un’epoca. Niente doveva essere lasciato al caso, tantomeno all’improvvisazione, al fine di creare uno spettacolo che allo stesso tempo risultasse fluido, emozionante, frizzante, ma soprattutto ‘vivo’. Il primo grande dilemma era quello di trovare dei protagonisti all’altezza. E la mia scelta è caduta su Amii Stewart, Lucy Campeti, Francesca Haicha Tourè, Will Weldon Roberson, Jean Michel Danquin, che rispettivamente interpretano i ruoli di Karen, Mary, Frenchie, Martin Thomas, Roger Peterson. Perché ho scelto proprio loro? Perché sono dei cavalli di razza. Perché hanno talento da vendere. Perché solo la “pelle nera” ti può fare arrivare alla pancia, al cuore, alla mente, la straordinaria anima e l’entusiasmo di questo genere musicale. Lo diceva anche Nino Ferrer “… Signor King, signor Charles, signor Brown… io faccio tutto per poter cantar come voi… ma non c’è niente da fare, non ci riuscirò mai… e penso che sia soltanto per il mio color che non va… Ecco perché io vorrei, vorrei la pelle nera, vorrei la pelle nera!” Ultimo, ma non meno importante, la bravura e la professionalità di Sergio Muniz, nel ruolo del giornalista Alan Coleman. “La via del Successo” e’ strutturato come il classico musical americano, che mette in risalto soprattutto le caratteristiche squisitamente musicali delle tre straordinarie interpreti. Insomma, questa è un’altra delle mie avventure, in cui ho riversato tutto il mio entusiasmo, il mio cuore, la mia passione, realizzando una messa in scena raffinata e coinvolgente adatta a tutte le età.

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