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Napoli

La Sposa sola in scena a Sala Ichòs

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NAPOLI – Sabato 4 novembre parte ufficialmente l’anno teatrale di Sala Ichòs (via Principe di San Nicandro 32/a – San Giovanni a Teduccio, Napoli) con La sposa sola (da una riflessione non urgente sulla Medea di tanti, e sulla Filomena di uno), prodotto da Ichòs Zoe Teatro con Teresa Addeo, Giorgia Dell’Aversano, Giuseppe Giannelli, Pietro Juliano e Rossella Sabatini. I costumi sono di Patrizia Lombardi, le musiche originali di Gino Protano, le scene a cura di Ciro Di Matteo e Peppe Zinno, il disegno luci di Ciro Di Matteo e Salvatore Mattiello, che ha curato anche l’adattamento del testo e la regia.

La Medea di Ichòs Zoe Teatro recita così: «dentro le mura domestiche o Re accade di tutto / le belle cose e le peggiori / dentro la quiete si macera la tempesta e si scatena poi in un bicchiere d’acqua / s’acceca in un battito / squali negli acquari di casa e pesciolini rossi nei mari / questo noi ora siamo: belve nei giardini di casa e piccoli scoiattoli nelle giungle d’asfalto che verranno / eppure non eravamo fatti per stare chiusi nelle stanze / uscire era il nostro destino e trovare il diverso la nostra speranza / ora tutto è così maledettamente uguale / ma non Medea, o Re, non Medea / credimi / attento a quello che dici e attento a quello che fai / ella ti guarda e ti scruta e proprio come la Sorte / lascia che si dica e si faccia prima di tirare il suo cappio».

La sposa sola – Note di regia Salvatore Mattiello

Tra i Tanti a cui ci si riferisce nel sottotitolo va rimarcato Corrado Alvaro della cui Medea ho adattato veri e propri segmenti di scrittura.

Dalla scrittura alla messa in scena la preoccupazione più grande è stata quella di salvaguardare al contempo la forza la potenza la dignità di Filomena e quella di Medea, legittimandole reciprocamente una di fronte all’altra e legittimandole entrambe di fronte a quelli che sarebbero stati poi i nostri interlocutori, avendo cura di non trascurare mai di rimarcare che la Rinuncia, la natura, le azioni e le lacrime che finalmente sgorgano dagli occhi di Filomena sono profondamente umane e che la sua vicenda e i Conflitti che in essa si determinano sono tutti inscritti dentro una dimensione privata domestica familiare. Mentre in Medea tutte queste cose sono di una natura diversa e guardano un po’ oltre e oltre e fuori portano le ragioni del Conflitto che si fa storico, politico, sociale. L’unità di tempo della Filumena di Eduardo è quella di una vita umana e qui sta tutta la sua forza! Quella di Medea è una unità senza tempo!

 

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