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NAPOLI – E’ una stagione tutta da ridere quella che sta per aprirsi al Teatro Bracco di Napoli, con un cartellone che ripropone, come ogni anno, i cult della tradizione ‘made in Naples’ ma questa volta accompagnati da pièce nazionali e tanti talenti della scena teatrale e musicale italiana.

Otto spettacoli in abbonamento, da novembre a marzo, con un fuori programma tutto da gustare: un mini carnet nell’arco della stagione con i migliori attori emergenti della ribalta comica partenopea. E nel 2018 un evento speciale, il gradito ritorno in via Tarsia del cantautore Franco Ricciardi, insignito del David di Donatello per la colonna sonora del film “Song ’e Napule”, che sarà in scena con un concerto teatrale in esclusiva per il Bracco.

“Quest’anno il Teatro sceglie una nuova veste, si rifà il look – spiega il direttore artistico Caterina De Santis, da 19 anni alla guida della storica sala della Pignasecca – regalando al suo affezionato pubblico, oltre alle produzioni di Ar.Te.Te.Ca.-Teatro Bracco ispirate ai grandi classici del passato, tutta una serie di proposte nazionali rigorosamente in esclusiva, che puntano ad arricchire il cartellone e si distinguono per dare spazio ad una nuova generazione di attori e cabarettisti che, partiti da Napoli, hanno finito per conquistare il pubblico di tutto il Paese. E’ il nostro modo di innovare restando comunque fedeli alla tradizione. Non a caso, il maestro Giacomo Rizzo, interprete autentico del filone comico più prestigioso del repertorio napoletano, sarà con noi anche quest’anno nelle vesti di protagonista di due perle della risata come Tre cazune furtunate di Scarpetta e Un figlio per lo sceicco, di cui è anche l’autore”.

E proprio dalla storia delle fortunate vicende legate ai tre “calzoni” di don Vincenzo Cetrulo ripartirà il Teatro Bracco di Napoli, proponendo da venerdì 3 a domenica 26 novembre un classico del repertorio scarpettiano, “Tre cazune furtunate”, interpretato dall’affiatata coppia Giacomo Rizzo-Caterina De Santis, per la regia dello stesso Rizzo. “Quale modo migliore per sottolineare con un filo rosso il legame che accomuna da circa un secolo la storica sala di via Tarsia e i successi di Eduardo Scarpetta”, sottolinea con una punta di orgoglio la direttrice De Santis.

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