Al via domenica 6 luglio, alle ore 20,30, nell’atrio del museo Diocesano, il primo dei quattro appuntamenti che impreziosiranno il cartellone estivo firmato da Francesco D’Arcangelo. Apertura alla grande musica da Oscar con il soprano Alina Di Polito e l’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno guidata dallo stesso direttore artistico
Quattro concerti per dare l’abbrivio alla calda estate di Salerno Classica, che da domenica 6 luglio nell’atrio del museo diocesano di Salerno. Appuntamenti che avranno spazieranno dalle colonne sonore da Oscar con il soprano Alina Di Polito e l’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno, diretta dallo stesso organizzatore il Maestro Francesco D’Arcangelo, per passare il 18 luglio ad una serata in cui sarà protagonista il clarinetto con Raffaele e Nicola Bertolini con il quartetto di Salerno Classica per musica senza confini tra classica e popolare da Mozart ai giorni nostri. Il 20 luglio sarà di scena anche la danza per “Milongando…. L’arte del tango”, grazie all’ Ensemble Meridies con Gennaro Minichiello al violino, Giovanna D’Amato al cello, Manuel Petti alla fisarmonica e due coppie di tangueri, Gioia Abballe con Simone Facchini e Malena Veltri con Luis Del Gado. Evento clou dell’ estate salernitana sarà quel confronto tra Wolfgang Amadeus e Antonio Salieri, tra grande musica, leggenda e verità, che saluterà, il 10 agosto, sotto le stelle di San Lorenzo, l’esecuzione da parte di Costantino Catena del concerto in do maggiore per pianoforte e orchestra, del compositore veneto, che del Concerto per pianoforte n. 9 in mi bemolle maggiore “Jeunehomme Konzert”, K 271 di Wolfgang Amadeus Mozart, con l’aggiunta della prime due danze tedesche di Franz Schubert D90, con l’Orchestra di Salerno Classica, diretta da Francesco d’Arcangelo.
“Salerno Classica si riappropria della sua identità estiva – ha dichiarato il direttore artistico Francesco D’Arcangelo della Associazione Gestione Musica, organizzatrice del cartellone – ritornando al centro di Salerno in un luogo di grande fascino come il museo diocesano proponendo una serie di 4 concerti estremamente vari e pieni di fascino. Da quest’anno entriamo a far parte delle istanza “storiche” finanziate dal ministero beni culturali a testimonianza di un lavoro che fa viaggiare in parallelo tante attività in tanti differenti luoghi come ad esempio il concorso di composizione “Francesco Mario Pagano” arrivato alla V edizione grazie al contributo del comune di Brienza, e le masterclass di perfezionamento a Sicignano “MusicAlburni” grazie al sostegno del comune di Sicignano degli Alburni ed dalla generosa accoglienza di tutta la sua cittadinanza. Tra le istituzioni che partecipano e sostengono la nostra attività abbiamo anche la regione Campania tramite la legge 6/2007, ed e’ doveroso il ringraziamento alla Fondazione di Comunità salernitana per la costante vicinanza. In collaborazione con la fondazione Carisal, oramai partner storico, avremo un mese di settembre carico di note, gusto e sapori e tante sorprese ancora per novembre e dicembre. Le attività da quest’anno sono impreziosite dalla direzione Artistica di Costantino Catena. La nostra speranza e’ che questo mosaico di forze che contribuiscono a far crescere l’esperienza musicale e la qualità dell’offerta, diventi sempre più grande in modo da far crescere il numero delle persone che possano usufruire di cultura …. Magari con futuro sostegno anche del comune di Salerno?”
La prima performance è dedicata interamente alla Musica Italiana da Oscar ritroveremo, così in programma le colonne sonore dei compositori più noti della musica da film del panorama italiano: Morricone, Piovani e Rota, inglobando attraverso un percorso non soltanto cronologico i grandi temi musicali legati al cinema o alla commedia musicale che hanno ricevuto riconoscimenti e premi Oscar in ambito mondiale. La serata principierà sulle note di Maria Chiara Casa, che ha firmato la colonna sonora del film Come fratelli, musica duttile, fluida nello scorrere, quindi, un omaggio alla musica di Nino Rota.
L’amico magico, nel corso della sua lunga carriera, collaborò con numerosi registi di fama internazionale come Luchino Visconti, King Vidor, Eduardo De Filippo, Mario Monicelli, René Clément, Franco Zeffirelli e in particolare Federico Fellini, per il quale compose le colonne sonore di quasi tutti i film tra i quali “La strada”, “8½”, “La dolce vita”, “I vitelloni” e “Amarcord”. Non solo Fellini per l’Oscar Movie. Il Gattopardo, meraviglia cinematografica da ogni punto di vista, con la regia di Luchino Visconti è datato 1963.
Il regista per questa pellicola chiese una sinfonia originale che contenesse i temi principali del film. Alla fine, scelta cadde su vecchie composizioni del musicista, che raccontando diversi momenti della storia ne rimarcavano l’atmosfera e lo spessore delle immagini. E chi può dimenticare la scena del valzer? O quella de Il Padrino (primo film 1972, di Francis Ford Coppola), è una colonna sonora diventata ormai un capolavoro assoluto della storia del cinema, certamente tra le più famose. Due i temi di Alan Silvestri quello di Forrest Gump, per il quale ha composto la canzone nota come The Feather Theme, che accompagna i titoli iniziali, in cui si vede una piuma che cade dal cielo, di grandissima leggerezza e intensità, nonché il tema di Avenger, di cui ha firmato l’intera saga, uno dei temi più iconici dell’intero universo che ha pervaso anche la pellicola successiva Age of Ultron, tra epica e nostalgia che si uniscono in quella miscela musicale che solo la perizia di un eccellente compositore come lui riesce a equilibrare, in un gioco musicale sottile e arguto. Ed ecco Nicola Piovani, con il tema principale della colonna sonora del film “La vita è bella”, la delicata e commovente “Buongiorno principessa”.
La melodia avvolgente e il suo leggero e dolce crescendo fanno sì che questo brano riesca a trasmettere serenità, già dalle prime note, un senso di tranquillità si diffonde, di una voce amica, amata o semplicemente sperata, per poi passare alla graziosa e indelebile rumbetta. A seguire, l’espressione della resurrezione di speranza e gioia e l’inversione del tempo che è alla base di “Gabriel’s Oboe”, tema sfruttatissimo di Mission, firmato da Ennio Morricone, che grazie alla conversione di De Niro può finalmente scorrere senza paura, con gli archi a rivelare un incastro di ritmi, solo apparentemente semplici.
Si continuerà ancora con l’Ennio Morricone che restituirà al pubblico un ritratto vivido, a tutto tondo, con l’Estasi dell’Oro”, e “Giù la testa”, quegli gli Oscar negati, nell’incessante ricerca del suono puro, che costituisce la costante morriconiana per eccellenza, quasi fosse essa stessa pedale, bordone, soggiacente l’azione e la vita dell’artista, trait’ d’union delle sue formule espressive e delle sue necessità, dall’attenzione all’orchestrazione, raffinatissimo apparato idiomatico-linguistico, alla libera esplorazione di generi e soluzioni musicali apparentemente in contrasto.