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TRENTOLA DUCENTA – In un atmosfera sospesa tra sacra e profano attraverso i grandi capolavori del Barocco Napoletano che va dal ‘500 al ‘700 in mostra al Jambo di Trentola Ducenta, nella rassegna *Oltre la notte…da Curia a Solimena”, la cantautrice aversana Vincenza Purgato venerdì 15 febbraio (inizio ore 19,30, ingresso libero) porterà in scena le canzoni fresche del suo disco d’esordio “Anima di Strega” premio della critica all’ultima edizione del Festival di Napoli. In scena con lei ci saranno la fisarmonica di Giosi Cincotti e la chitarra di Edo Puccini, la voce narrante di Salvino Pozzi, con ospite speciale la voce di Ismaele Njang con cui duetterà nel brano “Ragazzo di colore”.

“Tutto ciò che ho scritto e cantato in questo disco è frutto del mio mondo interiore” – dice lei – “sentimenti, riflessioni, sofferenze, dolori e gioie. Da tempo cercavo un dialogo con me stessa, con la mia anima e con la parte di mondo che sentivo lontana da me, In questo periodo introspettivo della mia vita, con la sete di spiritualità che man mano cresceva spazzando via le tante ombre, mentre un pò alla volta iniziavano ad arrivare risposte sui tanti dubbi dell’esistenza, della fede e dell’ amore, ho iniziato a trasmutare in parole e musica le mie emozioni”.

Un omaggio alla donna che mette a nudo la sua anima antica, senza maschere, che crede in sé stessa, in chi l’ha generata e nell’amore universale. Nell’ Amore siamo salvati, “L’amore”, l’unica vera protagonista della serata, insieme alla bellezza della fragilità, nelle nostre due lingue (Italiana e Napoletana) che hanno rappresentato, insieme, l’essenza dell’ universo femminile dell’interessantissima cantante.

NOTE SULLA MOSTRA “OLTRE LA NOTTE”

La mostra Oltre la notte (Da Curia a Solimena – Capolavori di pittura meridionale) a cura di don Gianni Citro composta da 28 dipinti provenienti da varie collezioni private, è a Trentola-Ducenta (Ce) presso il Centro Commerciale Jambo1. Dopo il buio di un passato di collusioni e interazioni con la criminalità organizzata, a tre anni esatti dal sequestro, questa mostra è il coronamento dello straordinario lavoro di dialogo inter istituzionale tra organi dello Stato. “Oltre la notte” – così come concepita dallo stesso curatore – è un percorso, un viaggio, un itinerario in cui il visitatore-protagonista, attraverso l’arte, si allontana gradatamente dalla sponda della notte per raggiungere un definitivo, seppur personale, approdo di luce. Le opere – collocate storicamente nell’arco temporale che va dalla seconda metà del ‘500 ai primi decenni del ‘700 e, pertanto, espressione del barocco di scuola napoletana – sono tutte intessute di quella sottile armonia tra opposti (tormento-beatitudine, profano-sacro, nero-bianco, male-bene, tenebre-luce) sul cui confine si colloca la verità. In questo percorso ideale e reale, le opere pittoriche non sono localizzate, attraverso un’anchilosata logica museale, secondo cui l’arte è accessibile ai pochi, bensì son poste con l’intento, che l’arte sia per i molti. Infatti, il visitatore reale non è solo (ed esclusivamente) l’intellettuale, ma anche l’uomo della strada, la massaia, il bambino e l’anziano. Semplicemente la famiglia. Mai prima d’ora nell’Italia Meridionale, in un urban market, ai fruitori e clienti era stata data l’occasione di poter “incontrare”, passeggiando, i dipinti, l’arte della pittura di Francesco Curia, di Teodoro d’Errico, di Santafede, di Filippo Vitale e di Assereto, di Falcone, di Massimo Stanzione e, infine, di Francesco Solimena.

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