NAPOLI(Di Anna Calì) – Debutta presso la Sala Italia di Castel dell’Ovo, in prima assoluta, “Work”, il nuovo spettacolo di Carlo Galati, regista e direttore artistico della Cooperativa Scena Mobile. Da martedì 6 a domenica 11 luglio, alle ore 19.00 e alle ore 20.30 (Posto unico 12 euro), andrà in scena un inedito confronto tra l’uomo e la tecnologia, che vedrà protagonisti, sul palco, l’attrice Valentina Fusaro e un robot industriale Kuka Iontec 20 3100, modello impiegato in grandi catene di produzione, come quella della fabbrica Mercedes di Stoccarda.

I biglietti sono acquistabili online dal sito www.scenamobile.it o presso Castel dell’Ovo un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni.

“Work” è uno spettacolo divertente, un’occasione unica per vedere una macchina, dalla forza e dalla velocità impressionanti, impegnata ad agire nel contesto teatrale ed inserita in un racconto coinvolgente per realismo e intensità.

La storia è ambientata in fabbrica, dove l’operaia Elisa, che lavora fianco a fianco con un braccio meccanico, riesce casualmente a capire come comandarlo, introducendo variabili inaspettate nella sua routine lavorativa. Azioni comiche, grottesche, drammatiche e ironiche prenderanno vita dall’interazione tra la donna e il robot, evidenziandone il rapporto di collaborazione e di sfida che si crea di volta in volta, e mostrando, nella loro concretezza, i conflitti tra uomo e macchina, tecnologia e manualità, progresso e tradizione.

Lo spettacolo è stato concepito per essere portato in scena in luoghi non convenzionali, non ultime fabbriche e sedi industriali; è un progetto “in progress”, le cui declinazioni e variazioni dipendono dalle potenzialità della tecnologia impiegata. La programmazione standard del robot è stata modificata attraverso un particolare software, che permette l’autoapprendimento da parte dell’automa, per passare dai circa 30 movimenti standard ai 1.300 che esegue in scena.

“Gestire e programmare una macchina nata per essere utilizzata in fabbrica e portarla in scena non è stato semplice – spiega Carlo Galati – La prima difficoltà è stata la scelta del modello, dato che i robot industriali nascono per essere fissati al suolo della fabbrica e rimanere lì per decenni. Il nostro robot, al contrario, sarebbe dovuto andare in tournée, per cui peso e trasportabilità rappresentavano un problema. Nel modello che abbiamo individuato, la lunghezza del braccio è di oltre 3 metri e il peso contenuto in ‘soli’ 650 kg. Un’azienda specializzata ha inoltre costruito un basamento che possa disperdere il carico statico e ridurlo a valori che ogni palco può sopportare”.

La compagnia:

Scena Mobile nasce nell’agosto del 1984, e ha all’attivo una lunga esperienza nel Teatro di innovazione e ricerca, utilizzando per le sue rappresentazioni numerosi luoghi di interesse sociale e culturale tra cui la Casa Circondariale di Secondigliano, il Teatro Romano di Neapolis, l’Archivio Storico del Banco di Napoli, il Teatro di Villa Patrizi e numerosi istituti scolastici.

Il lavoro dei suoi soci è basato sulla volontà di ricercare e sperimentare linguaggi nuovi, sia attraverso la messa in scena di testi o adattamenti originali, sia attraverso i media impiegati, come nel caso di “Work”, investendo nella tecnologia e nello studio di messe in scena in cui tecnologia, innovazione e teatro classicamente concepito possano coesistere con risultati interessanti.

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Elio
05/07/2021 18:36

Mi congratulo con te per il lavoro che stai portando in scena. Molto attuale e innovativo. Bravo. Elio T.