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NAPOLI – Che fine ha fatto il Made in Italy e di questo passo che fine farà?

Sia a livello nazionale che mondiale è un importante brand che ha delle caratteristiche ben precise, come: la creatività, la qualità, l’eleganza, la bellezza, l’unicità, lo stile.

Ma, effettivamente oggi, quanto made in Italy troviamo soprattutto nel settore agroalimentare?

Se ne è discusso a Napoli a margine del convegno “#latuaparolaconta: Napoli in prima linea per un futuro più sostenibile”.

L’evento è organizzato dallo Europe direct del Comune di Napoli, ha permesso di focalizzare l’attenzione su quale futuro ha la sostenibilità ambientale, dall’efficientamento energetico alle coltivazioni fino all’ultimo tassello della filiera che è la tavola.

La guerra tra Ucraina e Russia ha acuito i problemi economici di molte realtà produttive.

L’Italia e la Campania pagano scelte sbagliate fatte anni fa quando si è deciso di esternalizzare tutta una serie di prodotti e servizi, uno su tutti la coltivazione del grano che in queste settimane ha subito aumenti vertiginosi.

Al dibattito che ha visto il saluto del sindaco Gaetano Manfredi hanno preso parte tra gli altri il vicesindaco Maria Filippone, il presidente del Consiglio Comunale Vincenza Amato l’assessore alle Politiche Giovanili Chiara Marciani e il presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola che sulla questione si è così espresso

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