Bcc Napoli e Unina, confronto sul sistema bancario (VIDEO)

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NAPOLI – Il Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni (DEMI) dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e l’Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers (AIFIRM) hanno organizzato il convegno “La declinazione del principio di proporzionalità in ambito bancario: problemi e prospettive”.

“L’iniziativa nasce dalla ferma convinzione, spiega la Prof.ssa Rosa Cocozza, ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari nell’Ateneo Federiciano ed esponente del Comitato Scientifico del Convegno, che solo la piena e convinta partecipazione di tutti gli attori coinvolti possa favorire la formazione di una cultura e di un linguaggio comuni, che consentano alle banche e alle autorità di affrontare su solide basi le sfide del futuro collegata, tra l’altro alla revisione degli assetti controllo e alla ridefinizione di ruoli e compiti delle Autorità di Vigilanza.

Su questa base il Convegno intende affrontare, con voci articolate, il tema della proporzionalità intesa come meccanismo in grado di assicurare parità di trattamento sostanziale e non solo formale ai diversi operatori del sistema finanziario.

In un contesto caratterizzato da crescente complessità, garantire la proporzionalità delle regole significa assicurare che le banche, soprattutto quelle di minori dimensioni, non subiscano costi di compliance penalizzanti, in grado di minare la sostenibilità del loro modello operativo. La corretta attuazione del principio di proporzionalità rappresenta una sfida anche per le autorità: solo se adeguatamente proporzionata ai rischi e alla complessità dell’intermediario, l’azione di vigilanza trova efficace ed efficiente applicazione e contribuisce a preservare la varietà del sistema bancario, risorsa centrale tanto nel contesto domestico quanto in quello internazionale”.

“Il ruolo essenziale e anticiclico delle Banche di Territorio, ha dichiarato Amedeo Manzo Presidente della BCC di Napoli, non deve essere ostacolato e compresso da una normativa che non valuti la bio-diversità esistente nel mondo del credito”.

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