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Conftrasporto: allarme Coppa America: “Ci vuole trasparenza”

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Ad intervenire sull’evento programmato per ospitare la 38ma competizione velica della America’s Cup è Pasquale Russo presidente nazionale di Conftrasporto nonché vice presidente nazionale di Confcommercio e presidente di Confcommercio Campania. “Per un evento cosi straordinario, parliamo della più antica e prestigiosa regata velica al mondo, abbiamo tutti il dovere morale di lavorare con trasparenza e vogare in unica unica direzione. Non possiamo mettere a rischio il risultato che questo governo e che il presidente Meloni sono riusciti ad ottenere’”.
Con questo incipit Pasquale Russo interviene su una vicenda che da giorni sta tenendo banco tra gli operatori del porto di Napoli che, a giusta ragione, esprimono grande preoccupazione per la funzionalità dello scalo.
“Se è vero che le attuali poche disponibilità della cassa di colmata a levante dello scalo partenopeo saranno utilizzate per i sedimenti di bagnoli – continua Russo – il porto di Napoli registrerà un danno inimmaginabile e dopo il completamento dei lavori di prolungamento della diga foranea, attualmente in corso, le navi non potranno entrare più da ponente. Praticamente un disastro”. Ho la sensazione se non la certezza che il presidente del consiglio non sia stata adeguatamente informata. Per questo Confcommercio lunedì stesso chiederà un tavolo urgente con il Ministro dei Trasporti, Invitalia, l’amministratore di Sport e Salute ed il Commissario per la bonifica di Bagnoli, unitamente alle associazioni di categoria del cluster marittimo, per rappresentare nel dettaglio i problemi all’orizzonte. Ed allo stesso tempo chiederà alla governance della Port Autority di informare urgentemente l’organismo di Partenariato estendendo l’invito al cluster marittimo”.
Pasquale Russo conferma che Conftrasporto è pronta a cooperare per trovare soluzioni alternative, che esistono e sono assolutamente necessarie per salvaguardare questo straordinario evento che tutti vogliamo con forza. Ma la gestione di questo non può comportare il collasso del porto di Napoli che rappresenta un nodo strategico per la logistica e l’economia del Paese e della Campania. “Ancora oggi non conosciamo quale è il progetto presentato al Team Louis Vuitton America’s Cup. L’opacità non aiuta.
“Sullo sfondo”, racconta Russo, “le soluzioni che vengono prospettate di portare nel porto di Napoli 120 mila metri cubi di materiale altamente contaminato proveniente dal dragaggio dei fondali di Bagnoli per garantire una profondità adeguata all’ormeggio delle barche da competizione a profilo della colmata esistente (che non verrà rimossa come afferma Manfredi). Questa soluzione è un oltraggio per una Port Autority che solo quest’anno ha dovuto liquidare circa 7 milioni di euro di danni a diversi concessionari per non aver eseguito in tempo utile il dragaggio. E per i dragaggi del porto occorrono casse di colmata. Ora che finalmente i cantieri del PNRR sono in fase di completamento la legittima aspettativa degli operatori del
Porto è quella di vedere dragati i fondali dello scalo partenopeo utilizzando quelle stesse casse di colmata che oggi vorrebbero occluse con i sedimenti di Bagnoli. Un grido di allarme è stato lanciato dalle associazioni di categoria ma sembra inascoltato. Le darsene dello scalo partenopeo hanno fondali molto bassi”.
“Quali sono – conclude Russo – i reali interessi che spingono a questa soluzione piuttosto che a soluzioni diverse ed alternative? E non è neanche giusto trascurare le problematiche di carattere ambientale che includono anche la bonifica del litorale di San Giovanni. Tutti problemi che porteranno ad incagli tecnici e burocratici con il Ministero dell’Ambiente che certamente nessuno avrà portato all’attenzione della Meloni che in questa vicenda ci ha messo la faccia”.
Ad intervenire sull’evento programmato per ospitare la 38ma competizione velica della America’s Cup è Pasquale Russo presidente nazionale di Conftrasporto nonché vice presidente nazionale di Confcommercio e presidente di Confcommercio Campania. “Per un evento cosi straordinario, parliamo della più antica e prestigiosa regata velica al mondo, abbiamo tutti il dovere morale di lavorare con trasparenza e vogare in unica unica direzione. Non possiamo mettere a rischio il risultato che questo governo e che il presidente Meloni sono riusciti ad ottenere’”.
Con questo incipit Pasquale Russo interviene su una vicenda che da giorni sta tenendo banco tra gli operatori del porto di Napoli che, a giusta ragione, esprimono grande preoccupazione per la funzionalità dello scalo. “Se è vero che le attuali poche disponibilità della cassa di colmata a levante dello scalo partenopeo saranno utilizzate per i sedimenti di bagnoli – continua Russo – il porto di Napoli registrerà un danno inimmaginabile e dopo il completamento dei lavori di prolungamento della diga foranea, attualmente in corso, le navi non potranno entrare più da ponente. Praticamente un disastro”. Ho la sensazione se non la certezza che il presidente del consiglio non sia stata adeguatamente informata. Per questo Confcommercio lunedì stesso chiederà un tavolo urgente con il Ministro dei Trasporti, Invitalia, l’amministratore di Sport e Salute ed il Commissario per la bonifica di Bagnoli, unitamente alle associazioni di categoria del cluster marittimo, per rappresentare nel dettaglio i problemi all’orizzonte.
Ed allo stesso tempo chiederà alla governance della Port Autority di informare urgentemente l’organismo di Partenariato estendendo l’invito al cluster marittimo”. Pasquale Russo conferma che Conftrasporto è pronta a cooperare per trovare soluzioni alternative, che esistono e sono assolutamente necessarie per salvaguardare questo straordinario evento che tutti vogliamo con forza. Ma la gestione di questo non può comportare il collasso del porto di Napoli che rappresenta un nodo strategico per la logistica e l’economia del Paese e della Campania. “Ancora oggi non conosciamo quale è il progetto presentato al Team Louis Vuitton America’s Cup. L’opacità non aiuta.
“Sullo sfondo”, racconta Russo, “le soluzioni che vengono prospettate di portare nel porto di Napoli 120 mila metri cubi di materiale altamente contaminato proveniente dal dragaggio dei fondali di Bagnoli per garantire una profondità adeguata all’ormeggio delle barche da competizione a profilo della colmata esistente (che non verrà rimossa come afferma Manfredi). Questa soluzione è un oltraggio per una Port Autority che solo quest’anno ha dovuto liquidare circa 7 milioni di euro di danni a diversi concessionari per non aver eseguito in tempo utile il dragaggio.
E per i dragaggi del porto occorrono casse di colmata. Ora che finalmente i cantieri del PNRR sono in fase di completamento la legittima aspettativa degli operatori del
Porto è quella di vedere dragati i fondali dello scalo partenopeo utilizzando quelle stesse casse di colmata che oggi vorrebbero occluse con i sedimenti di Bagnoli. Un grido di allarme è stato lanciato dalle associazioni di categoria ma sembra inascoltato. Le darsene dello scalo partenopeo hanno fondali molto bassi”.
“Quali sono – conclude Russo – i reali interessi che spingono a questa soluzione piuttosto che a soluzioni diverse ed alternative? E non è neanche giusto trascurare le problematiche di carattere ambientale che includono anche la bonifica del litorale di San Giovanni. Tutti problemi che porteranno ad incagli tecnici e burocratici con il Ministero dell’Ambiente che certamente nessuno avrà portato all’attenzione della Meloni che in questa vicenda ci ha messo la faccia”.

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