NAPOLI – “Nell’incontro che abbiamo tenuto oggi in Regione Campania, alla presenza dell’Assessore alle Attività Produttive e al Lavoro Antonio Marchiello, abbiamo sottolineato come il protocollo firmato ieri presso Confindustria Campania, tra le associazioni datoriali del settore delle pelli e le organizzazioni sindacali, per la salvaguardia e la valorizzazione del settore e per fronteggiare la crisi che lo sta attravresando, sia uno strumento innovativo che può fungere da buona pratica nelle relazioni industriali del nostro territorio e nel rapporto con l’istituzione”.
Così, in una nota, le segreterie Cgil e Filctem Cgil Napoli e Campania, commentano la firma del protocollo per il settore delle pelli, sottoscritto dalle organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil.
“Scopo del protocollo – spiegano Cgil e Filctem – è infatti dare una risposta alla crisi congiunturale del settore, causata non solo da fattori esterni come il costo dell’energia e il difficile scenario internazionale, ma anche dalle politiche dei grandi marchi nazionali e internazionali che utilizzano la qualità e la professionalità delle aziende e dei lavoratori, senza contribuire alla crescita della filiera sul territorio.
Abbiamo chiesto alla Regione Campania – prosegue la nota – di accompagnare la fase degli ammortizzatori sociali per salvaguardare l’occupazione, con una formazione mirata e allo stesso tempo di costruire un tavolo che accompagni le imprese verso forme di aggregazione e di crescita dimensionale che consentano al sistema dell’industria della pelle in Campania di competere alla pari con le altri regioni italiane, attraendo i grandi marchi ma anche stimolando la crescita dei marchi locali.
Si tratta di un settore in cui è significativa la presenza di occupazione femminile qualificata, con lavorazioni artigianali come quelle delle orlatrici, che può contribuire a dare una risposta alla drammatica questione dell’occupazione femminile in Campania.
Riteniamo che il tavolo con la Regione – che a partire da oggi si riconvocherà periodicamente per definire modalità e natura degli interventi e accompagnare il sistema dalla fase di crisi a quella di crescita puntando sulla tecnologia e sull’internalizzazione – possa essere un esempio da seguire per le politiche industriali in Campania costruendo – concludono Cgil e Filctem Napoli e Campania – uno strumento che sia in grado di dare risposte tempestive e mirate ai settori strategici del nostro territorio in sede locale, prima dell’intervento dei tavoli ministeriali, dimostrando la nostra capacità di fare sistema e di difendere e qualificare l’occupazione”.