NAPOLI – Il network di Innovation Village chiama all’appello ricercatori, aziende, startup, istituzioni – che operano come portatori sia di competenze che di fabbisogni – per la costruzione di una community bio-based. L’obiettivo è favorire la messa a sistema di un grande patrimonio scientifico, tecnologico e industriale che riguarda direttamente o indirettamente i materiali bio-based, in una rete agile che proponga soluzioni, processi e prodotti, creando una massa critica per indirizzare in maniera qualificata le policies del settore.
La nuova Rivoluzione Verde, infatti, passa per l’ideazione e lo sviluppo di modelli di industria sostenibile, pensati per operare in maniera completamente circolare, sperimentando nuove soluzioni materiche che sempre meno impattano sull’ambiente, dalla fase di produzione a quella di smaltimento o riuso.
Dalla Ricerca & Sviluppo nascono possibilità prima inimmaginabili per superare i paradigmi di produzione estrattivi che da secoli stanno consumando le risorse del Pianeta: processi “generativi”, in grado di istruire entità biologiche come batteri, cellule, funghi e lieviti per fare crescere nuovi materiali con determinate proprietà e funzioni, mantenendo elevate prestazioni.
Un’alleanza per la biologizzazione dei processi industriali, intesa come alternativa immediatamente percorribile per incidere sulla sostenibilità di molti comparti industriali.
Valeria Fascione, assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania commenta: “La bioeconomia circolare sarà sempre più la strada principale per lo sviluppo sostenibile del pianeta. Industrie consolidate come l’aerospazio e l’automotive sono di fatto le prime ad aver già intercettato le soluzioni innovative introdotte da startup e aziende emergenti che grazie alle loro strutture veloci e leggere possono accelerare i percorsi e diventare gamechanger. Per tale motivo intendiamo presidiare questa rivoluzione. Il manifesto per un futuro bio-based dei materiali – che presenteremo nel corso di Innovation Village il 10 maggio alle ore 15 – sarà il primo passo verso la costituzione di una community bio-based a forte propulsione generativa. In linea con il nostro approccio aperto e inclusivo, la Community sarà ospitata dalla piattaforma Open Innovation Campania, che per l’occasione si presenterà al pubblico in una veste totalmente rinnovata, con servizi e funzionalità ad alto valore aggiunto.”
Paolo Netti, direttore del Centro di ricerca per Biomateriali Avanzati (Crib) e docente dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, spiega: “Nel 1931 nel suo articolo ‘Fifthy Years Hence’ pubblicato su The Strand Magazine ed esteso nell’anno successivo da Popular Mechanics Magazine, Winston Churchill prefigurava che nel futuro sarebbe stato possibile evitare l’assurdità di far crescere un intero pollo per poi nutrirsi del solo petto e ali. La sua visione, inimmaginabile per l’epoca, è oggi una concreta realtà. La possibilità di ricapitolare, controllare ed ingegnerizzare i processi di biologici di crescita e rimodellamento vede la biologia come potente strumento a servizio della produzione industriale. L’ingegnerizzazione della biologia, o ovvero la biologia di sintesi, sta infrangendo quella barriera, una volta considerata invalicabile, tra mondo biologico e mondo sintetico aprendo a scenari evolutivi nuovi e inimmaginabili. L’interdigitazione tra sintetico e biologico è una rivoluzione concettuale che cambia i paradigmi del benessere e della produzione industriale”.
Di Bio-based Alliance e competenze campane per l’innovazione sostenibile dei materiali si parlerà nel corso della prossima edizione di Innovation Village, a Napoli nella sede di Villa Doria D’Angri. Appuntamento il 10 maggio alle ore 15:00 con un convegno a cura di Regione Campania e CRIB Università Federico II.