NAPOLI – Le braccia, cosi come nel resto d’Italia, le hanno incrociate anche i lavoratori degli stabilimenti Amazon di Napoli.
Ma sono rimasti a casa questa mattina senza organizzare picchetti per il primo sciopero in Italia dei lavoratori del comparto logistica e trasporti delle colosso delle vendite on line.
500 gli addetti che operano nella logistica Amazon tra Napoli e provincia. All’esterno di una delle sedi Amazon, ad Arzano, è toccato ai sindacati far sapere all’opinione pubblica quali sono le problematiche lamentate dai dipendenti di uno dei pochi marchi che non ha subito stop durante il primo lock down e nelle relative restrizioni che ne sono conseguite.
Denise Carboni della Uil, Alfonso Langella della Uil e Antonella Pacilio della Nidil Cgil hanno spiegato le cause dello sciopero che hanno bloccato per 24 ore le vendite in tutto lo stivale
Fuori dai cancelli Amazon anche l’associazione 3 febbraio che opera per il riconoscimento dei diritti dei migranti e non sono pochi quelli impiegati nella logistica, spiega Gianluca Petruzzo.
“Basta precarietà. C’è bisogno di un intervento legislativo forte, per tutelare tutti quei lavoratori collegati a piattaforme digitali”.
Così il consigliere regionale del Pd, Bruna Fiola, interviene sullo sciopero dei lavoratori di Amazon in Campania. Fiola ricorda che sul tema ha presentato una proposta di legge regionale: “La proposta di legge, che presto andrà discussa nella terza commissione e sulla quale dobbiamo aprire un dibattito con le piattaforme, i sindacati e l’Inail, punta ad intervenire ponendo fra i suoi obiettivi la promozione della salute, della tutela e della sicurezza del lavoro e il contrasto ad ogni forma di disparità di trattamento e di sfruttamento sull’esempio di quanto fatto da alcune Regioni e città italiane che hanno affrontato la questione ‘riders’.
A Bologna e Milano, si è intervenuti con le carte dei diritti a tutela dei lavoratori, nel Lazio con una legge regionale”. “Ciò che propongo – incalza Fiola – fra gli obiettivi della proposta è l’istituzione di una Carta dei diritti del lavoratore e l’affidamento di compiti specifici sull’argomento all’Osservatorio regionale del mercato del lavoro, che consentirebbero di ottenere un maggior monitoraggio del mondo dei lavoratori delle piattaforme digitali con un programma annuale di interventi concernenti l’informazione sui diritti dei lavoratori e la loro formazione in materia di salute, di sicurezza, di previdenza e di assistenza”.
“Il disegno di legge vuole essere uno strumento di integrazione e miglioramento delle discipline nazionali, riguardanti una categoria di lavoratore in costante crescita, soprattutto in una Regione come la Campania, caratterizzata in molte sue aree da una presenza diffusa della criminalità urbana che incrementa le occasioni di pericolo in cui i rider possono incorrere” conclude la consigliere del Pd.