NAPOLI (Di Stefano Esposito) – Aurelio De Laurentiis si conferma un protagonista nel garantire la regolarità del campionato italiano. L’ultimo episodio che lo vede interessato è quello dello spostamento di Inter-Roma da sabato 26 aprile a domenica 27 aprile 2025, ed è emblematico. Sebbene la decisione nascesse dal rispetto per il lutto nazionale dei funerali di Papa Francesco, la proposta dell’Inter di rinviare la gara al 21 maggio avrebbe avuto potenziali ripercussioni sulla competitività e sulle squalifiche da scontare in casa Inter. De Laurentiis ha preso una posizione ferma, opponendosi con determinazione e ventilando persino azioni legali. Una tenacia che non gli è nuova.
Non è una questione di semplice protagonismo. Già in passato il patron del Napoli ha dimostrato coerenza nel pretendere di far rispettare le regole; tra gli episodi più emblematici della sua gestione, impossibile non menzionare la gara non disputata contro la Juventus nell’ottobre 2020, durante la pandemia di COVID-19. In quell’occasione, il Napoli si attenne scrupolosamente all’ordine dell’ASL competente, che vietava la trasferta per motivi di salute pubblica. Nonostante le polemiche e le pressioni, De Laurentiis scelse di rispettare le autorità sanitarie e di proteggere la salute dei suoi giocatori e dello staff.
Un altro episodio significativo è quello del suo braccio di ferro con la UEFA e la FIFA su temi come il fair play finanziario e la gestione dei calendari internazionali. Anche nella gestione del Napoli, dal punto di vista degli acquisti e delle cessioni, ha sempre preferito la sostenibilità a spese folli e ingiustificate. Infatti, con la solita combinazione di carisma e pragmatismo, De Laurentiis ha trasformato il Napoli in una società solida e competitiva, capace di sfidare le grandi potenze del calcio italiano ed europeo. Gli episodi del passato ci insegnano che quando ADL alza la voce, non lo fa solo ed esclusivamente per un interesse personale, ma soprattutto per ribadire quei principi che dovrebbero guidare lo sport a ogni livello.
In un contesto spesso caratterizzato da compromessi e pressioni, De Laurentiis rappresenta un punto fermo per il calcio italiano, anteponendo i valori di equità e regolarità a interessi di parte.
Il messaggio è chiaro: nel calcio italiano le regole non sono facoltative. Aurelio De Laurentiis si conferma anche in questo un Presidente che guarda al presente come al futuro del calcio italiano, europeo e mondiale.
Che dire? Viva il calcio pulito, viva il Napoli e viva il Presidente che rappresenta il meglio dell’imprenditoria italiana.