NAPOLI – “Il Napoli è una società privata e il presidente de Laurentiis è libero di decidere i prezzi che vuole, ma lo “spettacolo” che vende, per usare le sue parole, si rappresenta in un luogo pubblico, in quello stadio San Paolo per il quale il Comune si appresta a spendere 25 milioni di euro per la ristrutturazione e, quindi, bisogna trovare un punto di accordo per far sì che i prezzi dei settori popolari restino alla portata di tutti”.A chiederlo i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, e i consiglieri comunali Stefano Buono e Marco Gaudini, solidali con la protesta dei tifosi di questa mattina.
Per i Verdi “la passione che lega i napoletani al Napoli è tale che impone di percorrere ogni strada per trovare un accordo sui prezzi dei settori popolari da inserire nella convenzione con la quale si permetterà al Napoli di giocare al San Paolo nei prossimi anni”.“Se davvero de Laurentiis ha deciso di aumentare i costi delle curve per ripicca dopo le contestazioni dei gruppi organizzati, deve rendersi conto che, in quei settori, non ci sono solo i tifosi dei gruppi organizzati, ma anche tutti i napoletani che non possono permettersi altri settori e, quindi, deve cambiare atteggiamento” hanno aggiunto i rappresentanti del Sole che ride per i quali “una soluzione si può e si deve trovare, basta non arrivare allo scontro”.“Se de Laurentiis continuerà con il suo atteggiamento, allora, sarà chiaro che l’aumento dei biglietti dei settori popolari, quelli che si riempiono più facilmente, è solo un modo per spingere i tifosi fuori dallo stadio” hanno concluso Borrelli, Buono e Gaudini precisando: “Non sappiamo quale possa essere l’obiettivo finale di un simile comportamento, ma di certo non possono essere umiliati i tifosi del Napoli e la loro passione, soprattutto, quando c’è di mezzo una struttura pubblica”.