NAPOLI (Di Anna Calì) – “Siamo figli del Vesuvio”, il noto coro cantato sugli spalti dai tifosi del Napoli durante le partite, non è più soltanto una canzone ma anche un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati del calcio e, per chi tifa Napoli. Un sogno diventato realtà, quello di Mario Emanuele Petrone, titolare del negozio che dopo anni di vendita online, vede finalmente la sua “Casa Vesuvio” in carne ed ossa prendere posizione nel centro di Qualiano, precisamente al Corso Campano.
“Figli del Vesuvio nasce nel lontano 2015, quando il coro ancora non c’era. Ovviamente, il coro non è dedicato a me, ma alla città che mi ha dato poi modo di crescere e di diventare quello che sono. Nasce per l’esigenza di eliminare quei pregiudizi che avevano nei miei confronti, in quegli anni in cui lavoravo a Firenze. Ma anche nei confronti di tutti noi napoletani. Ho scelto Qualiano come punto strategico, perché è di passaggio ma soprattutto perché è vicino alla mia zona di origine, Villaricca”.
Inoltre, il titolare del negozio ha anche espresso i suoi pensieri in merito all’uscita della Coppa Italia di giovedì 5 dicembre: “Non do colpe a Conte, perché effettivamente non avendo altre possibilità era giusto che mettesse gli altri giocatori della rosa; ma non mi va neanche di dare la colpa ai ragazzi che hanno messo l’anima. Penso però che abbiano sottovalutato la competizione. Ricordiamo anche che l’anno dello Scudetto, uscimmo dalla Coppa Italia, questo non vuol dire che lo vinceremo anche quest’anno (ride ndr), ma abbiamo tutte le carte in regola per poter arrivare lontano, nonostante ci siano altre squadre più in forma di noi e anche più forti. Quest’anno abbiamo un unico obiettivo: ritornare in Champions.
Casa Vesuvio è presente, futuro ma soprattutto: passato. E questo è possibile con la figura di Diego Armando Maradona. Perché il ricordo di lui vivrà per sempre nel cuore di tutti noi napoletani e, come lo definisce il proprietario del negozio lui è effettivamente il nostro D10S.
Perché in fondo tutti noi siamo Figli del Vesuvio.
