NAPOLI (Di Stefano Esposito) – IL PAGELLONE
Meret, 6, mai veramente impensierito, fa il suo dovere senza infamia e senza gloria.
Di Lorenzo, 7, tra i pochi che aggredisce e che ci mette foga agonistica.
Marín, 5,5 non c’è nulla da fare, come una profezia autoverificantesi da giovane promessa passare a flop purtroppo è un attimo. A volte basta cambiare aria e ambiente.
Olivera, 6, mai decisivo ma fa il suo compitino, purtroppo però senza troppa passione. E invece ci vorrebbe.
Gilmour, 5,5, non lo stesso delle partite in cui si è mostrato decisivo. Fantasma di se stesso. Il divario emerge ancora di più quando entra al suo posto Anguissa, 7, molto più dinamico.
Lobotka, 6, nulla di eccezionale, non quel regista che ha incantato i migliori allenatori d’Italia e d’Europa. Alla fine perde una palla che sarebbe potuta essere tragica.
McTominay, 7,5, tra i pochi a crederci ancora, si spinge in avanti con coraggio e volontà e infatti segna. Immenso sempre. Perfetto.
Politano, 6,5, purtroppo quest’oggi evanescente quasi sempre. Sbaglia un goal e meno male che rimedia MC Tominay, se no…
Lukaku, 5, quando non segna e non fa assist, resta un giocatore purtroppo sempre troppo lento e poco partecipe al gioco collettivo. Peccato per quel tacco che se avesse ben servito MC Tominay, avrebbe meritato un punticino in più.
Spinazzola, 6,5, di più non gli si può chiedere, dà il massimo sempre, sia in attacco che in difesa. Bravo
Subentrati
Anguissa, 7, dinamismo e imprevedibilità che cambiano gli equilibri fino ad allora statici della partita.
Raspadori, 7,5, man of the match, serve un assist d’oro per Politano che non finalizza e un altro per MC Tominay che invece conclude in rete. Forse è questa la sua posizione perfetta, un trequartista che dà profondità e dinamismo sulla tre quarti di campo. Lasciarselo scappare sarebbe un peccato imperdonabile.
Ngonge, 5,5, purtroppo non riesce ad esprimersi al meglio di sé e si becca anche un (inutile) cartellino giallo. Da rivedere.
Simeone, 6, entra e ci mette passione e verve. Ti voglio bene Giovanni.
Conte, 7, perché schiettezza e onesta intellettuale sono doti che vengono sempre apprezzate, ma certe cose prima del match stagione non andrebbero mai dette, eccetto che tu non voglia concentrare le critiche su di te, anestetizzando la squadra da tensioni inutili.