Ancora ragazzini senza mascherina: il lungomare zona franca del Covid (VIDEO)

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    NAPOLI – E’ la zona franca della città, dove si possono eludere i controlli anti Covid, dove la mascherina è un optional e dove gli assembramenti sono di casa.

    Il lungomare Caracciolo e via Partenope sono terra di nessuno, abbandonati dall’amministrazione, con pochissimi controlli e preda delle baby gang.

    C’è ancora la macchia di sangue sul selciato, ci sono ancora tantissimi giovani senza mascherina che sfidano le regole anti Covid, c’è tra i ristoratori un senso di impotenza di preoccupazione.

    E’ il clima che si viveva stamane su via Partenope a Napoli dopo l’aggressione che ha visto protagonista un 16 enne ferito nel corso di una rissa tra le baby gang che ieri nel giorno di martedì grasso hanno creato non pochi problemi in città.

    Pochi controlli e migliaia di giovani in strada hanno creato una bomba ad orologeria esplosa nel primo pomeriggio quando due fazioni di minorenni se le sono date di santa ragione.

    Tra loro anche chi ha brandito un coltello ferendo un coetaneo. Una scena ripresa dai cellulari di tanti cittadini che erano a tavola in uno dei tanti ristoranti del lungomare. A raccontare quanto avvenuto il ristoratore che ha dato l’allarme.

    Una situazione quella delle baby gang in città che sta sfuggendo di mano e che in poche settimane ha riproposto un allarme sociale a cui mettere un freno immediatamente cosi Luigi Riello Procuratore Generale della Repubblica: “Il buonismo nei confronti dei minorenni che delinquono è deleterio. Lo è per il minore che riceve un messaggio di impunità ed è una istigazione a delinquere per i camorristi che non di rado utilizzano questi minorenni provenienti da famiglia sbandate.

    Un problema non soltanto di repressione, ma è un problema di bonifica sociale, di bonifica culturale. Noi facciamo i magistrati e quindi interveniamo nel momento processuale, quando i fatti sono già accaduti. Credo che accanto a una scuola che funzioni, a una lotta alla dispersione scolastica e a una bonifica di quartieri spazzatura, dove purtroppo non c’è che degrado e non si può fare altro che delinquere, c’è bisogno anche di una risposta repressiva, naturalmente molto intelligente e conforme allo stato di diritto”.

    “La città è abbandonata al suo destino ed è urgente un coordinamento tra forze dell’ordine istituzioni e associazioni di categoria per combattere fenomeni gravissimi come quello accaduto ieri sul lungomare ma che si ripetono ormai costantemente in tutta Napoli, dal Vomero a Chiaia e al Centro storico”. È l’appello lanciato da Confcommercio in una lettera indirizzata al Prefetto, Marco Valentini, al Questore Alessandro Giuliano e al Sindaco de Magistris.

    Le categorie imprenditoriali sono profondamente preoccupate per il verificarsi di disordini, assembramenti incontrollati ed altri comportamenti contrastanti con le normative di prevenzione del Covid nella città di Napoli, dei quali gli eventi di ieri sul Lungomare rappresentano solo la punta estrema e nulla hanno a che vedere con la regolare attività degli esercizi commerciali, di bar e ristoranti, i quali in massima parte rispettano rigorosamente le normative antiCovid. Anzi, le imprese sono doppiamente danneggiate da comportamenti irresponsabili o persino criminali che contribuiscono a diffondere nel pubblico il panico di essere contagiati o coinvolti in disordini, col risultato di una ulteriore desertificazione delle attività commerciali”, scrive il presidente di Confcommercio Napoli Carla della Corte.

    “Appare dunque urgente convocare un tavolo di confronto con le Autorità preposte alla sicurezza ed i nostri rappresentanti, anche al fine di poter verificare congiuntamente come il punto di vista delle imprese, da noi espresso, possa offrire un contributo alla soluzione di tali criticità, il cui peso sta diventando intollerabile tanto per la sicurezza collettiva quanto per la tenuta del nostro martoriato tessuto commerciale”, conclude della Corte.

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