NAPOLI (Di Raffaele De Lucia) – Mascerina sul volto, guanti alle mani e tanta voglia di riappropiarsi della propria normalità.
Napoli riparte nel girono dell’inizio della Fase 2. Si rivedono le auto in strada, riaprono i cantieri e i bar tornano a offrire caffè d’asporto.
File ordinate nelle metropolitane e poca gente su gli autobus.
Una ripartenza ragionata e soprattutto matura quella dei napoletani che dopo due mesi di lockdown si sono affacciati in strada provando a condurre una giornata finalmente normale.
Cambiata l’autocertificazione. Sul sito del Governo è disponibile il nuovo modello per gli spostamenti. Può essere ancora utilizzato il precedente modello barrando le voci non più attuali.
https://www.interno.gov.it/it/notizie/covid-19-line-modello-autodichiarazione-spostamenti-dal-4-maggio
Alcune note state si sono registrate. Quella più eclatante arriva dall’Esecutivo Provinciale di Napoli USB Lavoro Privato che denuncia la presenza di centinaia di passeggeri costretti a viaggiare ammassati a bordo del treno della ferrovia Cumana che collega l’hinterland di Napoli con il capoluogo.
Il convoglio partito da Licola verso le 7 e giunto nella stazione di Montesanto alle 7.50.
“Una situazione drammatica che mai ci saremmo aspettati di vedere, in barba alle linee guida emanate del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture”, aggiunge Adolfo Vallini che invita l’Eav ad adottare un piano per fronteggiare in modo concreto la fase 2: “ripristinare l’intero servizio, oggi al 60%, per ridurre gli assembramenti” e “richiamare in servizio i lavoratori in cassa integrazione per contingentare gli ingressi nelle stazioni, regolare i flussi e per vigilare”.